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Data di pubblicazione:16/04/2007
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:“Torino-Cuneo-Nizza alternativa alla Tav”, “Tav no, Cuneo-Nizza sì”
Testo dell’articolo:La Tav? Meglio un collegamento rapido Torino-Cuneo-Nizza. La sinistra radicale del Piemonte prova a mettere il bastone fra le ruote alla Torino-Lione e rilancia un progetto di collegamento internazionale che nei mesi passati era stato sponsorizzato prima dalla Lega Nord e poi da Forza Italia. Una suggestione dei primi Anni 80 messa nei cassetti dalla scelta italo-francese del tunnel del Fréjus e bocciata senza appello da Parigi. Una suggestione che rischia di diventare un boomerang. Guido Crosetto, coordinatore di Forza Italia, prende al volo la proposta: «Se loro vogliono il Mercantour noi siamo pronti ad appoggiarli». Daniele Borioli, assessore regionale ai Trasporti, attacca: «Se la sinistra radicale pensa che la Torino-Cuneo-Nizza sia un’alternativa alla Torino-Lione sbaglia completamente l’analisi. Si tratta, sicuramente di una tratta da potenziare ma in questo momento per la provincia Granda la priorità, già inserita nei nostri programmi, è il raddoppio della linea ferroviaria Cuneo-Fossano». I gruppi regionali di Rifondazione, Pdci, Verdi ed ecologisti mettono subito le mani avanti - «Siamo contro il Mercantour» - ma lanciano comunque l’idea di un «comitato promotore per il recupero del patrimonio ferroviario del Piemonte». Spiega Marilde Provera, deputato Prc: «Secondo noi l’alta velocità è un orizzonte sbagliato. Continueremo a batterci contro l’opera perché sottrae le risorse per le ferrovie locali». E i capigruppo di Prc, Gian Piero Clement, quello del Pdci, Luca Robotti, e degli Ecologisti, Enrico Moriconi, aggiungono: «Proponiamo che si costituisca un comitato di enti locali, di soggetti interessati sul territorio che si muova sottolineando quali siano le reali necessità del Piemonte. Prima di aspettare il 2020 occorre cominciare a fare i lavori che servono spendendo bene i soldi dei cittadini. Non c’è solo la Torino-Cuneo-Nizza. C’è la linea storica del Fréjus, la Torino-Aosta-Pré St-Didier, la Torino-Torre Pellice, la Chivasso-Asti». Conclude Provera: «È ora di puntare uno sguardo attento sulla rete delle infrastrutture ferroviarie del Piemonte, nel rapporto con la Val d’Aosta e con la Liguria prima di lanciarsi in grandi avventure internazionali che farebbero di tutto il resto della rete un ramo secco». Nelle parole di Provera e, soprattutto nell’intervento di Anna Donati, presidente della commissione Ambiente del Senato, si può cogliere quello che sarà il nuovo fronte dello scontro sulla Torino-Lione: le risorse economiche. Spiega Donati: «Dei 200 miliardi di investimenti previsti per i progetti della legge Obiettivo è stato avviato l’iter per 90 milioni, di questi solo 45 sono effettivamente erogabili. E con questi soldi si deve completare la Torino-Napoli, fare la Napoli-Bari, le opere di accompagnamento del Gottardo, cofinanziare per 10 miliardi la Torino-Lione e il Brennero. È imperativo scegliere». Che il problema esista lo conferma il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi: «Per i confinanziamenti è tutto ok. Se problema c’è, ci potrebbe essere per la parte italiana ma cercheremo di risolverlo con la nuova Finanziaria».

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