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Data di pubblicazione:17/04/2007
Fonte:Ansa.it
Titolo dell’articolo:Trasporti: dal Giappone l’autobus che diventa treno
Testo dell’articolo:(ANSA) - TOKYO, 17 APR - La stampa giapponese l’ha già ribattezzato «il salvatore delle compagnie ferroviarie in crisi»: si chiama “DMV” ed è il primo autobus al mondo che all’occorrenza diventa treno, passando con disinvoltura dalla strada alle rotaie. Presentato dalla Japan Railways Hokkaido, l’innovativo veicolo è appena entrato in servizio su una linea sperimentale di 11 chilometri nel nord del Giappone, e promette di essere l’asso nella manica per il trasporto pubblico in aree scarsamente popolate, dove è sempre più problematico far coincidere le esigenze di bilancio con quelle dei cittadini. Il “DMV” (“Dual-Mode Vehicle”) si basa su un principio molto semplice: razionalizzare al massimo il trasporto pubblico utilizzando le tratte più utili e redditizie, siano esse su strada o su rotaia. Per rendere possibile tutto ciò non è stato necessario spendere una fortuna: l’investimento complessivo per lo sviluppo si aggira sui 200 milioni di yen (1,2 milioni di euro), un budget non proibitivo e in linea con la filosofia “low cost” dell’intero progetto. Il veicolo si presenta apparentemente come un qualsiasi mini-autobus per il trasporto passeggeri, con una capacità di 12 persone per volta più due conducenti (un ferroviere e un autista, che si alternano alla guida). Il segreto si cela sotto la scocca: un sofisticato meccanismo retrattile permette di passare dalle tradizionali ruote di gomma a quelle d’acciaio e viceversa, il tutto in una quindicina di secondi e senza alcun disagio per i passeggeri. Una volta sui binari il mini-treno prosegue il tragitto fermandosi nelle stazioni prestabilite, per poi eseguire un “deragliamento” controllato e riprendere la strada asfaltata. Più che la particolarità, degna di un cartone animato fantastico, di un treno che sale e scende a piacimento dai binari, è il lato business l’aspetto che desta maggiore interesse: un esemplare costa 20 milioni di yen (123.000 euro), circa un sesto rispetto a un vagone ferroviario, e i consumi sono un quarto di quelli dei treni tradizionali. Altro particolare di non poco conto, la vettura non necessita di strade o binari speciali, ma si adatta alle infrastrutture già esistenti. Attualmente il servizio “DMV”, benché già aperto al pubblico, è ancora in fase sperimentale, ma già diverse piccole compagnie ferroviarie ed Enti pubblici si sono fatti avanti e stanno considerando l’utilizzo del treno-autobus per il trasporto locale, soprattutto nelle realtà di provincia dove spesso tali servizi, poco remunerativi per mancanza di utenti, vengono soppressi o ridotti drasticamente. Tra le possibili applicazioni allo studio, la precedenza è per gli impieghi socialmente utili: un esempio potrebbe essere una navetta che raccoglie persone anziane o malate sotto casa, corre sui binari e arriva direttamente fino all’ospedale.

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