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Data di pubblicazione:28/04/2007
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Stazione “degli orrori” ma dotata di computer: a Molare il posto ferroviario sta andando in malora
Testo dell’articolo:MOLARE - Benvenuti nella «stazione degli orrori»: vetri rotti, pannelli divelti, armadi spalancati, pareti imbrattate, pavimenti sudici. È alla periferia di Molare, in fondo a una strada in discesa e poco praticata: una casupola gialla con le finestre rotte. Il regno delle contraddizioni, dove abbandono e avanguardia convivono curiosamente. La porta in legno dell’entrata, è chiusa, da anni, dentro si scorge l’androne diroccato, ma fuori, saldato al muro esterno, ad altezza uomo, c’è un sofisticato e costoso computer per i biglietti con schermo a colori che proietta orari e fermate. Il palazzo è in disuso, solo in parte però: dal lato binari si riesce ad accedere, le vecchie porte sono aperte. Si entra e un tappeto di frammenti di vetro fa scricchiolare le scarpe. Le stanze sono fatiscenti: la biglietteria è chiusa da una saracinesca, accanto un manifesto strappato delle terme di Acqui e quel che resta di una cartina dell’Italia scolorita con le tracce dei treni. In un altro locale ci sono armadietti in ferro, abitati da insetti e polvere, sul pavimento un’antica pesa arrugginita. Una stanza è adibita a ricovero di scale e segnali stradali. A fianco però c’è una strumentazione ferroviaria a colonna perfettamente funzionante e vicino, appoggiato su una sedia, un telefono antracite con la rotella per i numeri, collegato alla presa, anche questo funzionante. Nella stessa palazzina c’è pure la sala d’attesa: due panche di legno e pavimento macchiato, in un angolo ci sono chiazze maleodoranti di urina, le pareti sono «murales» di insulti e frasi più oscene (come la pensilina). La finestra è sbarrata. Ma qui la nota che stona, quella contraddizione che è il leit motiv di tutta la stazione, è un documento: al muro, dentro una protezione plastificata (anche questa danneggiata da una bruciatura) c’è un comunicato della ditta di pulizie incaricata dei controlli mensili. È scritto che il locale ha passato il controllo del mese di aprile. Un’assurdità contro cui da tempo si sta battendo il sindaco, Gianmarco Bisio: «Da anni sollecito le Ferrovie a intervenire, ma sembra che la nostra stazione non rientri mai nelle priorità. Tra l’altro è molto frequentata, soprattutto dagli studenti». Conferma Alfio Zorzan, presidente associazione pendolari dell’Acquese: «Le stazioni secondarie versano in pessime condizioni, andrebbero invece rivalutate: Rfi potrebbe darle in gestione ai Comuni, attraverso le Pro Loco ad esempio. E comunque Molare e tutte le stazioni della linea Acqui, Ovada, Genova, hanno almeno la sala d’attesa che periodicamente viene pulita. Le altre, in particolare quelle sull’Ovada-Alessandria o Alessandria-San Giuseppe di Cairo sono terra di nessuno».

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