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Data di pubblicazione:04/05/2007
Fonte:Corriere.it
Titolo dell’articolo:Piano Ferrovie, via libera dal governo: previsti 1000 nuovi treni in 4 anni. «Forte sviluppo del trasporto pendolare»
Testo dell’articolo:ROMA - Il piano industriale 2007-2011 delle Ferrovie ha ricevuto il via libera del governo, al termine di un esame durato circa tre mesi. L’ok è giunto al termine di una riunione a Palazzo Chigi presieduta dal premier Romano Prodi alla quale hanno partecipato i ministri Padoa-Schioppa, Bianchi, Di Pietro e il sottosegretario Letta. Per le Ferrovie erano presenti il presidente Cipolletta e l’amministratore delegato Moretti.

NUOVI TRENI - Secondo il piano, le Ferrovie acquisteranno 1000 nuovi treni per il trasporto pendolare entro il 2011 con un investimento di 6,4 miliardi di euro da Stato e Fs. Grande attenzione è rivolta ai «pendolari delle grandi città», con l’aumento del «70-80%, e in alcuni casi anche del 100%» dei servizi per il trasporto locale. Utili previsti tra il 2009 e il 2010, ma non per tutti i settori. Gli Eurostar potrebbero segnare utili «anche da subito», mentre invece una «sfida enorme» attende il settore merci dove, «se va tutto bene», il pareggio sarà raggiunto nel 2011.

TARIFFE - Il sì politico del Governo verrà accompagnato da apposite leggi. Il piano delle Fs sarà ora oggetto di un confronto con le regioni e con i sindacati. Rimane da approfondire l’aumento delle tariffe.

INDISCREZIONI - Dalle anticipazioni circolate nei mesi scorsi, il piano elaborato dall’ad Moretti e presentato al governo a febbraio scorso, prevedeva un incremento del costo dei biglietti dal prossimo autunno, sui treni a media e lunga percorrenza. Ulteriori adeguamenti, dell’ordine del 5%, erano previsti a partire dal 2009. I vertici Fs hanno sempre sottolineato che le tariffe nazionali sono più basse della media europea. Per quanto riguarda gli esuberi, secondo le stesse anticipazioni, le uscite pianificate nel 2007 sarebbero 4.500, a fronte di mille assunzioni di cui metà a tempo determinato; il turn over, legato soprattutto all’introduzione di nuove tecnologie e al progressivo abbandono del doppio macchinista alla guida, dovrebbe essere sostenuto: il 2008 dovrebbe vedere altri 3.000 lavoratori in uscita, 2.500 nel 2009, per un totale di diecimila in tre anni.

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