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Data di pubblicazione:13/05/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Sicurezza, Trenitalia nei guai: ASL e procura aprono un’inchiesta
Testo dell’articolo:Sui treni regionali i macchinisti sono scesi da due a uno. E quell’unico rimasto deve premere un pedale ogni 50 secondi per dimostrare che è vivo, vegeto e fa il suo lavoro. I ferrovieri hanno ribatezzato il pedale «uomo morto». Dopo lunga trattativa fra sindacati e Trenitalia verrà smontato e sostituito da una più moderna tecnologia. Nel frattempo il macchinista solo pigia e ripigia. E se si sente male ha un cellulare di servizio per chiedere soccorso. Non deve però accadere in una tratta con chilometri in galleria. Mai. Sotto i tunnel i telefonini di servizio non funzionano. I macchinisti lo sanno bene e uno di loro, del sindacato dell’Orsa, ha guidato un drappello di ispettori Asl sulla linea Torino-Bardonecchia: alla prima galleria, via con i cellulari. Assenza di campo, apparecchi muti. Idem alla seconda, e così alla terza. Al ritorno a Porta Nuova avevano già chiaro cosa scrivere nel rapporto per Guariniello: «Sicurezza a rischio». Denuncia contro Trenitalia e intimazione all’amministratore delegato Mauro Moretti di provvedere alla prescrizione di legge: «I cellulari di servizio devono funzionare anche nei tunnel». E’ l’iter della «626», la legge sulla sicurezza sul lavoro che in questo caso (e in molti altri) protegge pure la salute degli utenti dei servizi. Ve lo immaginate un macchinista che si sente male? Ha il capotreno accanto, come da regolamento. Che gli assegna l’ingrato dovere di correre per il convoglio a cercare tra i viaggiatori un medico e un secondo macchinista. Caso mai avesse deciso di salire sul treno come passeggero. Guariniello non può occuparsi dei tagli di personale, ma la sicurezza e il suo pane quotidiano e non può essere messa a rischio per ragioni di bilancio. I sindacati dei ferrovieri hanno su questo fronte trovato un oggettivo alleato. «Il nodo del contendere si sta però spostanto un po’ più in là», avverte Mauro Poggio, che segue per la Filt-Cgil regionale la categoria dei ferrovieri. «Trenitalia si sta organizzando, superando il sistema Vacma di vigilanza (quello dell’”uomo morto”) con sistemi di controllo automatici “terra-treno” che dovranno comportare anche la copertura del segnale del cellulare di servizio in galleria. L’obiettivo è che una tale e complessa rete di sicurezza sia in funzione entro il 2008. Però, in cambio, Trenitalia vuole eliminare la figura del capotreno e sui convogli regionali rimarrebbe, ancora più solo, un unico macchinista».

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