<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:31/05/2007
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:In trenino da Cuneo a Nizza
Testo dell’articolo:Esattamente 60 anni fa, nel 1947, l’alta Val Roya, da Tenda a Briga/La Brigue, diventava interamente francese. Oggi quella valle conserva ancora qualche souvenir italiano, e l’emozione più ricca di ricordi è attraversarla in treno, sulla Cuneo-Nizza. Una linea che è molto di più di una ferrovia: è una piccola leggenda. L’idea di collegare il Piemonte al mare lungo l’antica Via del Sale dei mercanti e dei pellegrini l’aveva avuta già Vittorio Emanuele II alla metà dell’Ottocento. Ma le difficoltà tecniche erano enormi, e la ferrovia venne completata solo nel 1928. Per qualche tempo, è stata una grande linea internazionale, con treni che da Nizza via Cuneo andavano a Berna e Basilea e nel 1929 persino un collegamento Nizza - Cuneo - Berlino. Poi la guerra, i bombardamenti sui viadotti. Soltanto nel 1979, dopo dieci anni di lavori, la Cuneo-Nizza torna finalmente in funzione. Oggi è una delle più scenografiche ferrovie di montagna. Trenini che si arrampicano sui rilievi delle Alpi Marittime, tra l’Italia e la Francia, si infilano in decine di gallerie e viadotti lanciati nel vuoto, superano in pochi minuti dislivelli da vertigine grazie a tunnel elicoidali che sono piccoli capolavori di ingegneria. Da Cuneo, si risale la Valle Vermenagna e si arriva in fretta ai 1010 m. di Limone Piemonte. Le sorprese iniziano dopo il col di Tenda, quando il treno attraversa la costellazione di villaggi arroccati sulle gole incassate dei fiumi Roya e Bévéra. Tenda, con i tetti di lose, la chiesa rinascimentale e il Musée des Merveilles, tutto sulla Valle delle Meraviglie, uno dei più importanti siti di incisioni rupestri delle Alpi. La Brigue, con la cappella di Notre Dames des Fontaines, interamente affrescata da Baleison e Canavesio alla fine del ’400. Saorge, letteralmente aggrappato alla montagna. A Breil, adagiata attorno al piccolo lago e già tuffata tra gli ulivi, la ferrovia si divide. Un binario scende verso Ventimiglia, l’altro imbocca la valle della Bévéra e prosegue per Nizza. L’ennesima galleria che sembra non finire mai ed ecco Sospel, le case antiche dai colori pastello allineate lungo il fiume, il ponte medievale, la cattedrale di Saint-Michel. Poi sono manciate di altri villaggetti di charme che già profumano di macchia - l’Escarène, Peille, Peillon - prima di arrivare alla Gare de Nice. Un viaggio d’altri tempi, deliziosamente slow: più di due ore e mezza per 120 km, dalle Alpi al mare.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it