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Data di pubblicazione:03/06/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Torino-Ceres, la beffa del 2011
Testo dell’articolo:La stazione di Rebaudengo non sarà pronta entro il 2011: mancano i soldi e manca il tempo. Risultato? I binari della storica linea Torino-Ceres che trasportano l’utenza dell’aeroporto di Caselle e i turisti della Reggia di Venaria, non potranno raggiungere il centro di Torino entro la data prevista. «E questo non va assolutamente bene», tuona Franco Campia, assessore provinciale alle Grandi Infrastrutture e vice presidente dell’Agenzia per la Mobilità Metropolitana. «Si sono passati anni a sprecare parole, ad abbozzare ipotesi su diversi tracciati e adesso siamo in ritardo per le manifestazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia e per l’inaugurazione della Reggia» aggiunge Campia. Il problema del futuro della ferrovia è stato discusso in occasione di un convegno organizzato dal Comune di Ciriè che, per la prima volta, ha riunito intorno ad un tavolo i responsabili della viabilità di Regione, Provincia, Comune di Torino e Gruppo Torinese Trasporti. Poi c’erano i sindaci dei centri serviti dalla Torino-Ceres, da sempre contrari all’interramento della linea in corso Grosseto. «Nessuno ci ha mai chiesto cosa ne pensavamo, sembrava quasi che i progettisti vivessero in una torre d’avorio» accusa il primo cittadino di Venaria, Nicola Pollari. Quindi, come hanno sostenuto Campia e il sindaco di Ciriè Francesco Brizio, «si devono trovare altre soluzioni, rapide e concrete, per fare in modo che l’utenza possa arrivare in treno in centro alla città». Già, altre soluzioni: ma quali? La più suggestiva sembra quella del tram-treno. I convogli, come accadeva una volta, raggiungerebbero la vecchia stazione di corso Giulio Cesare per poi immettersi nella rete urbana. Oppure si potrebbe riadattare la strada ferrata che da Torino Dora raggiunge Porta Susa. Un’altra possibilità sarebbe quella di disegnare una nuova rotaia per la linea del 4, che da corso Emilia si innesterebbe sui binari della linea 10 raggiungendo quindi via Cecchi, vicino alla fermata di Dora. Alternative provvisorie, in attesa che la Torino-Ceres si innesti sul passante di piazza Rebaudengo per poi correre verso Porta Susa e Lingotto. «Certo la proposta del tram-treno si può approfondire, ma è molto costosa, tenuto conto che un convoglio arriva a costare anche 2 milioni di euro» mette le mani avanti Giancarlo Guiati, presidente di Gtt, la società che gestisce il traffico su una linea precipitata in pochi anni da punte di 27 mila passeggeri al giorno a una media di appena 2 mila. «E poi non dimentichiamo - aggiunge Guiati - che con l’aiuto della Regione abbiamo speso 41 milioni di euro per acquistare i Minuetto e ne stiamo investendo altri 37 per comperare nuovi mezzi». «Il tempo delle parole è finito - conclude il sindaco di Ciriè Francesco Brizio - Le alternative ci sono, adesso dobbiamo creare un tavolo di confronto per discutere e decidere in tempi brevi quale soluzione adottare per consentire ai pendolari e agli studenti di arrivare in centro a Torino con delle corse regolari». Intanto sono quasi al punto di arrivo i lavori di ripristino dell’ultimo pezzo della tratta che da Germagnano sale al capolinea di Ceres. Per ridare un futuro ai 12 chilometri di ferrovia il Gtt ha investito oltre 10 milioni di euro. Insieme alle opere di disboscamento sono state ricostruite le massicciate, ristrutturate tutte le stazioni storiche e installata ex novo la trazione elettrica per alimentare i convogli.

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