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Data di pubblicazione:06/06/2007
Fonte:La Stampa edizione di Aosta
Titolo dell’articolo:Stazioni fantasma, la storia infinita
Testo dell’articolo:AOSTA - Leonardo è un giovane pendolare: si sveglia tutte le mattine alle sei, tre quarti d’ora dopo è alla stazione di Morgex, alle otto arriva all’istituto Geometri di Aosta, dove frequenta la II B. Mezz’ora la perde per attraversare a ritroso il centro di Aosta, da via Carrel fino a via Chambéry, solo perché il convoglio non fa la fermata di Aosta-Istituto. Che, come quella di viale Europa, esiste da anni ma è come se non ci fosse. Le due stazioni «fantasma» hanno il cartellone, la banchina e sono state inserite da Trenitalia nelle biglietterie automatiche. Ma non basta per renderle operative. «Mancano i marciapiedi, i raccordi stradali e le luci» spiega Marino Guglielminotti Gaiet. Il vicesindaco, nonché assessore all’Urbanistica, la settimana scorsa ha affrontato in Consiglio la terza mozione dei Verdi sull’argomento. «E’ poi stata ritirata perché - dice - la questione è di competenza regionale, il Comune conta poco». In base a una convenzione a tre firmata con la Regione e la Rfi, al Comune toccano solo la manutenzione e lo sgombero neve. «E’ vero che dobbiamo procedere all’appalto dell’ultima tranche di lavori - ribatte Ennio Pastoret, assessore regionale ai Trasporti - ma è stato il Comune a rallentare la delibera delle autorizzazioni». Alcuni standard di costruzione di Rfi non erano in linea con il regolamento urbanistico. Come l’altezza dei marciapiedi: 10 centimetri per il Comune, 25 per la rete ferroviaria. «Dopo una lunga trattativa, finalmente il Comune ha dato l’ok» dice Pastoret. I lavori, però, non partono. «Dobbiamo aspettare il via libera di Rfi, perché sono loro a darci i soldi».
La Rete ferroviaria risponde con un secco comunicato: «Il Gruppo Fs ha ultimato quanto di sua competenza. Quando le fermate saranno rese del tutto disponibili e fruibili da parte degli altri soggetti istituzionali interessati, sarà definito il programma di esercizio (ossia gli orari, ndr) della linea Aosta-Pré-Saint-Didier alla luce dei diversi tempi di percorrenza che inevitabilmente si produrranno».
Mentre Comune, Regione e Rfi si scaricano le colpe dei ritardi, Leonardo Peracchia continua il suo pellegrinaggio mattutino. Dalla stazione di Aosta si mette in cammino verso la scuola, sperando di trovare sulla strada la navetta verde e saltarci sopra. Per questo ha sempre in tasca un abbonamento da tre euro, che vale dieci corse. Soldi che, sommati al costo del treno (22 euro al mese) poi moltiplicata per un anno scolastico, è una cifra considerevole per le tasche di uno studente. Al punto che alcuni suoi compagni hanno deciso di scendere a valle con il pullman. Pagano un po’ di più - 50 euro al mese - ma almeno si fermano proprio davanti alla questura. E magari, nel viaggio, riescono anche a schiacciare un pisolino.

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