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Data di pubblicazione:23/06/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Ciriè, interramento della ferrovia, centro destra va alla guerra: “Spesi 100 mila euro per un progetto sulla carta”
Testo dell’articolo:I rappresentanti della minoranza dai banchi di Palazzo D’Oria si sono spostati sui binari per manifestare. Con il segretario regionale dell’Udc Alberto Goffi, c’erano la collega di partito Loredana Devietti, Riccardo Savant (Forza Italia), Fulvio Laziosi (An) e Ivo Picco (Lega Nord). «Sono dieci anni che raccontano balle e fanno promesse elettorali sull’interramento della ferrovia Torino-Ceres nel tratto di Ciriè. Il guaio è che nessuno sa più cosa fare, a cominciare dalla giunta di Francesco Brizio». «Il ministro Antonio Di Pietro non ha nemmeno inserito nelle opere finanziabili il collegamento della Torino-Ceres con il sistema di trasporti metropolitano e Ciriè continuerà a rimanere tagliata in due dalla strada ferrata» denunciano i rappresentanti del centro-destra. «Sono stati spesi 100 mila euro per un progetto che non è mai diventato esecutivo e da quattro anni non è più stato convocato un tavolo di lavoro al ministero dei Lavori Pubblici» rincara Goffi. I rappresentanti dell’opposizione hanno deciso di indossare i caschetti antinfortunio e di scendere in strada: «In Consiglio non abbiamo la possibilità di confrontarci. La maggioranza ha affrontato il problema con un convegno solo dopo un’interpellanza presentata dalla Devietti» ricordano Savant e Laziosi. «Vero, al momento non è previsto nessuno stanziamento per l’interramento di Ciriè - non si nasconde Giancarlo Guiati, il presidente del Gtt la società che gestisce la linea -. Anche perché l’opera dovrebbe essere finanziata a parte, come il tunnel di corso Grosseto». L’obiettivo dei lavori sulla linea sarebbe di togliere i cinque passaggi a livello automatici che dividono la città creando code e disagi. Lo studio prevede l’eliminazione delle sbarre in via Biaune e via Torino (zona Sud dell’abitato) con la costruzione di due sottopassi, mentre gli altri tre attraversamenti a Nord, verso Nole Canavese, dove il treno ha travolto e ucciso tre persone, verrebbero cancellati da un tunnel lungo poco meno di un chilometro e 800 metri. Costo stimato: dai 35 ai 40 milioni di euro.
«L’opposizione vuole solo fare della sceneggiata perché questi problemi si sono sempre discussi in Consiglio - puntualizza il sindaco di Ciriè, Francesco Brizio -. Dico, innanzitutto, che la questione dell’interramento è ancora aperta». Spiega: «Insieme agli altri amministratori della zona abbiamo chiesto di aprire un tavolo di concertazione con Regione, Provincia, Gtt, Ferrovie e Comune di Torino per cercare uno sbocco su Torino della Torino-Ceres». Brizio sottolinea che «con altri Comuni, primo tra tutti Venaria, stiamo predisponendo un piano territoriale molto articolato che prevede anche lo sviluppo dei trasporti e il megacantiere dell’interramento che potrebbe essere realizzato grazie a dei fondi dell’Unione Europea». Intanto l’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli ha già parlato della questione con i politici romani. Anche perché la nuova Torino-Ceres dovrebbe essere il collegamento rapido e moderno sia con l’aeroporto di Caselle, sia con la Reggia di Venaria e, senza finanziamenti, rischia di non essere pronta per il 2011, quando si festeggerà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

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