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Data di pubblicazione:28/06/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:"Lo scalo è vecchio, siamo in pochi e facciamo i miracoli"
Testo dell’articolo:TORINO - Due incidenti ferroviari finiti sulle pagine dei giornali. Un’inchiesta giudiziaria ancora aperta e una montagna di polemiche. Sembra proprio che tiri cattiva aria a Porta Nuova negli ultimi tempi. Tanto che il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello non ha alcuna intenzione, almeno per ora, di archiviare la pratica sull’incidente del 27 marzo scorso. Ha fatto eseguire accertamenti, ha sentito personale ed è arrivato a conclusioni che sono ancora segretissime. Ma qualche idea su come sono andate le cose quel mattino in cui un treno, in fase di manovra, scardinò i respingenti di fine binario, ormai ce l’ha. Anche se non sono ancora state individuate responsabilità.
«Il vero guaio è che la stazione di Porta Nuova è uno scalo vecchio, che andrebbe completamente rivisto e sistemato» tuona dal suo scranno di segretario regionale aggiunto del sindacato Orsa, Salvatore Spataro. Che parla con il linguaggio dell’esperto di binari con problemi («nel tratto tra il ponte di corso Sommeiller e la stazione ce ne sono alcuni in cui si muovono le traversine. Queste cose le sanno bene tutti i conducenti dei treni ») e di una ormai cronica carenza di personale. Sia di Rfi - che deve occuparsi di manutenzione dello scalo - che di personale di manovra, quello cioè che che si occupa dello smistamento dei treni in stazione.
«E con l’arrivo dell’estate la situazione peggiora ancora di più. Tra ferie e riposi il personale di manovra è costretto a fare i miracoli» dice ancora Salvatore Spataro. Che ricorda un altro «deragliamento» di treno degli ultimi mesi. Un incidente «minimo» passato però sotto silenzio. «Se non ricordo male venne coinvolto un convoglio merci e nessuno si fece male. Il problema vero è quando, in questi incidenti, finiscono treni passeggeri. Allora - aggiunge - la questione diventa problematica: prima o poi qualcuno potrebbe anche farsi male seriamente».
E non ci sono soltanto soltanto i sindacalisti dell’Orsa che puntano il dito sulle carenze dello scalo torinese. Mauro Poggio responsabile Filt Cgil delle attività ferroviarie non ha dubbi sulle cause del deragliamento di ieri mattina: «È una questione di manutenzione». Poi puntualizza: «Adesso si tratta di capire se è colpa di un carrello che ha ceduto oppure di un guaio dello scalo. Comunque sia bisogna focalizzare l’attenzione di tutti sui problemi della manutenzione. Manca il personale e non vengono fatti investimenti adeguati». Insomma: servono operatori specializzati. «Questo non è un servizio che si può improvvisare con gente che non ha mai visto un treno e non sa come funziona» argomenta ancora Mauro Poggio.
E il materiale rotabile regionale in che condizioni è? Poggio su questo argomento ha pochissimi dubbi: «L’età media dei treni è molto alta. Gli ultimi acquisti sono una quarantina di locomotori Minuetto: sono moderni e di ultima generazione, ma vengono utilizzati esclusivamente su linee regionali dei secondaria importanza».

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