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Data di pubblicazione:03/07/2007
Fonte:Gazzetta d’Alba
Titolo dell’articolo:Alba-Bra: treni cari, servizio scadente
Testo dell’articolo:Oltre al danno, la beffa. Stufi di doversi confrontare con un servizio ferroviario scadente a livello di orari (ritardi e coincidenze saltate) e mezzi (sporchi e obsoleti), i pendolari e gli utenti dei treni hanno dovuto subire anche l’aumento delle tariffe. Da domenica 1° luglio viaggiare con Trenitalia in Piemonte è più caro, da un minimo del 12 a un massimo del 17% per gli abbonamenti, e la richiesta improvvisa ha fatto prima infuriare chi utilizza il treno e poi scatenare una bagarre politica nei confronti della Giunta regionale di Mercedes Bresso, che lo scorso 26 giugno ha deliberato le nuove tariffe.

Servizio scadente. La linea che collega Alba con Bra e Castagnole delle Lanze ha mai registrato importanti investimenti per il rilancio e un nuovo utilizzo. Anzi, spesso la linea viene bloccata per lavori che devono essere ripetuti (il caso della galleria Fey è emblematico). «Un treno ogni due ore sulla linea Alba-Bra non offre un buon servizio», spiega Andrea Sacco del Comitato pendolari Alba-Bra. «Chiediamo più treni, ma non vengono istituiti».

Rincari. E adesso il viaggio sarà anche più caro, visto che si è passati da 1,75 euro in seconda classe della scorsa settimana ai 2 euro attuali. Stesso discorso per chi da Bra vuole raggiungere Torino: sono 50 km di corsa, percorsi sempre più lentamente anche dai diretti, e il salto è dai vecchi 3,10 euro ai nuovi 3,50 euro per la sola andata. I rincari più forti, però, si registrano negli abbonamenti dei pendolari. Sulla linea Bra-Torino, la più frequentata, sono centinaia i clienti che rischieranno di pagare anche 100 euro in più ogni anno per viaggiare tutti i giorni verso il capoluogo regionale. Chi vive nella città della Zizzola e pendola su Torino ogni mese spendeva poco più di 71 euro per l’abbonamento Formula, ora invece dovrà sborsare 78 euro.

Miglioramento? L’assessore regionale ai trasporti, Daniele Borioli, prova a spiegare l’aumento: «Le tariffe erano ferme dal 2002, mentre i costi del servizio sono aumentati moltissimo. Mi rendo conto che si fa sempre un’operazione dolorosa, ma si tratta di un tassello del disegno di miglioramento della qualità del servizio pubblico». La prima tranche di aumenti è andata in porto, mentre un restante +3,5% sarà innalzato nel 2008, eventualmente bloccato se Trenitalia non rispetterà gli accordi su orari, pulizia, sorveglianza e gestione.

La politica. Le proteste non hanno tardato ad arrivare. «L’aumento indiscriminato», commenta Alberto Cirio, consigliere regionale di Forza Italia, «è una vera e propria stangata che colpisce quella fascia di popolazione che più di tutti invece andrebbe tutelata in quanto, utilizzando il trasporto pubblico, contribuisce alla diminuzione del traffico e dell’inquinamento. Inoltre, se pensiamo allo stato in cui sono costretti a viaggiare da anni i pendolari su treni scomodi, sovraffollati, sporchi e spesso pericolosi, pare davvero irreale poter pensare di chiedere uno sforzo economico ulteriore».

Anche Franco Guida, consigliere regionale dell’Udc, si è attivato: «Con gli aumenti disposti nel trasporto ferroviario ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di insensibilità di questa Giunta regionale nei confronti di chi fruisce dei treni, per motivi di lavoro o di studio, e che viene clamorosamente penalizzato. Si scorge solo una grande superficialità e mancanza di rispetto».

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