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Data di pubblicazione:04/07/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:A None, Airasca e Piscina si cammina tra arbusti e detriti
Testo dell’articolo:Rete Ferroviaria italiana si è impegnata ad avviare il progetto nel corso del 2004 e a completare tutti gli interventi entro l’apertura dei Giochi olimpici invernali». Giugno di tre anni fa: un dossier della Regione annuncia una selva di opere sulla linea ferroviaria che collega Torino e Pinerolo. Oltre undici milioni di euro investiti, 8,5 stanziati dalla Regione, i restanti dalle Ferrovie. Il progetto definitivo sarà varato di lì a poco. Sottopassi in quattro stazioni del tracciato: Sangone, None, Airasca e Piscina. I passeggeri, per spostarsi da una banchina all’altra, attraversano ancora i binari. Questione di sicurezza. Questione soprattutto di decoro, alla vigilia del grande evento: e allora nel 2001 il protocollo d’intesa tra ministero dei Trasporti, regione e Ferrovie dà il via libera ai sottopassaggi. Un restyling che ha un obiettivo ben preciso: Torino 2006, centinaia di turisti, atleti e tecnici a fare la spola tra Torino e Pinerolo. A un anno e mezzo dalle Olimpiadi, però, i cantieri sono ancora aperti, e il quadro restituisce l’immagine desolante delle pareti di cemento infestate da sterpaglie e arbusti. A None è cresciuta una sorta di piantagione nel bel mezzo del cantiere, nutrita dall’acqua piovana che ristagna negli invasi lasciati scoperti. Con gli spuntoni di ferro che sbucano dai blocchi di cemento e le reti plastificate verdi che cercano, invano, di celare lo scempio. Nuove di zecca e già fatiscenti, le opere che avrebbero dovuto dare lustro alle quattro stazioni: i muri senza intonaco coperti in pochi mesi da scritte e murales, assi di legno abbandonate alla rinfusa e rampe per disabili ostruite, se non addirittura - come a None - ancora da iniziare. I sottopassaggi sono agibili da febbraio del 2006, giusto in tempo per i giochi. Assemblati alla svelta, quasi a tempo di record. Si vede. Li hanno aperti a tutti i costi, anche se i lavori non erano finiti. Anche se, scendere là sotto, a volte fa una certa impressione. Ed è anche pericoloso. Tutto si è fermato nel bel mezzo delle Olimpiadi. Cantieri paralizzati e degrado che avanza. La fotografia è identica - o quasi - a quella di un anno fa, soprattutto a None dove la situazione è critica, e intravedere la chiusura dei cantieri è utopia. La ditta che aveva vinto la gara di appalto è fallita: contratto stracciato il 13 febbraio 2006 - terzo giorno di Olimpiadi - e nuova gara, con ulteriore slittamento dei tempi. Ora che una nuova impresa è entrata in scena, Rfi assicura che al massimo entro fine anno tutto sarà sistemato. Resta un ritardo di 15 mesi. Resta un quadro desolante fatto di impalcature che traballano e reti di protezione divelte, calcinacci, muri incrostati e addirittura qualche buca, come all’ingresso del sottopasso di Piscina. Dove una recinzione blocca il passaggio e un cartello informa che il tunnel non è agibile. Restano tre sottopassaggi che, al primo accenno di pioggia, si allagano, con l’acqua che ristagna per giorni, perché nemmeno i canali di scolo funzionano.

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