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Data di pubblicazione:05/07/2007
Fonte:CuneoCronaca.it
Titolo dell’articolo:I pendolari cuneesi: "Treni sporchi, in ritardo, posti a sedere insufficienti, coincidenze mancanti e adesso ci hanno anche aumentato il biglietto"
Testo dell’articolo:Costa di più, a parità di qualità e servizi offerti. Non è uno slogan controcorrente, ma la realtà a cui devono sottostare pendolari e utenti dei treni del Piemonte, dal 1 luglio. Da quando cioè è entrato in vigore il rincaro su abbonamenti e biglietti ferroviari deliberato dalla Giunta Bresso, che vede un aumento delle tariffe dal 12 al 17 per cento.

E’ inutile dire che tale provvedimento è riuscito a logorare ulteriormente gli animi e la pazienza di pendolari e utenti già provati dallo scadente servizio ferroviario, dai consueti ritardi, dalle coincidenze saltate e dai mezzi spesso sporchi e obsoleti. Oltre a scatenare, fra i diversi schieramenti, una vera e propria bagarre politica.

Qualche esempio. L’abbonamento mensile Cuneo–Cavallermaggiore è lievitato da 56 a 62,50 euro: 78 gli euro da sborsare in più nell’anno; il biglietto singolo Alba–Bra è passato da 1,75 in 2° classe, a 2 euro (a fronte di un servizio scarso: un treno ogni due ore. Nonostante il Comitato pendolari Alba-Bra da tempo chieda maggiore copertura). I 100 km di corsa Torino – Bra (andata e ritorno) passano dai 6,20 ai 7 euro. Tra gli “adeguamenti” più consistenti c’è l’abbonamento “Formula” della tratta Bra-Torino che dai 71 euro passa a 78, con un aumento annuale di 84 euro.

“Di per sé l’aumento non sarebbe così significativo se andasse di pari passo con l’adeguamento dei servizi offerti – spiega Anna, una pendolare della tratta Cuneo–Torino -. Se si prende il treno delle 17.57 da Cuneo, spesso non ci sono sufficienti posti a sedere per tutti e in ogni stazione la situazione peggiora ulteriormente”. Così per il Cuneo–Torino delle 17.03, “che va via via riempiendosi stazione dopo stazione, fino all’inverosimile. Nel periodo scolastico, poi – prosegue Francesco – a Fossano salgono gli studenti delle scuole superiori (spesso senza biglietto), urlano, si picchiano, disturbano, se non addirittura imbrattano sedili e vetri o fumano spinelli, totalmente indisturbati”.

”Sulla tratta Cuneo-Torino continua a non cambiare nulla – scrive Marcello (alle 14.59 del 3 luglio) già a Savigliano il treno delle 7,57 è pieno zeppo, per cui si viaggia quasi sempre in piedi, le porte sono in avaria spesso per due o più vetture consecutivamente, in barba a tutte le norme di sicurezza. Le vetture sono molto sporche e poco decorose per chi deve recarsi al lavoro e meriterebbe un po’ più di rispetto”. Ancora, Davide (ore 13.57 del 3 luglio): “Treno 10260: 79 minuti di ritardo; treno 4512: non pervenuto (pare ci sia stato un bus che ha portato qualche viaggiatore a Carmagnola); treno 4509: 49 minuti di ritardo; treno 4514: non pervenuto... Questa non è che l’ennesima mattinata da Bra ed Alba che vi viene segnalata su questo sito...” Purtroppo c’è solo l’imbarazzo della scelta...

Di altro avviso è la Giunta Bresso: “Il provvedimento rientra nel programma triennale del trasporto pubblico che la Giunta ha approvato dopo un processo di concertazione con le parti sociali, l’utenza e la Commissione consigliare competente – ha spiegato l’assessore ai Trasporti Daniele Borioli -. La legge impone la copertura del costo del servizio per almeno il 35% con gli introiti delle tariffe: questo esigeva un adeguamento. Le tariffe erano ferme dal 2002, mentre i costi del servizio sono aumenti moltissimo. Mi rendo conto che quando si toccano le tariffe si fa sempre un’operazione dolorosa, ma si tratta di un tassello, sicuramente il più spiacevole, di intero disegno di rinnovamento e miglioramento della qualità del servizio pubblico”.

La prima fase di aumenti è quindi già stata attuata, mentre un restante 3,5% sarà applicato a luglio 2008 se Trenitalia rispetterà i parametri di qualità inerenti orari, pulizia sorveglianza e gestione. Al malcontento di utenti e pendolari, si aggiungono proteste e interpellanze del mondo politico.

Il consigliere regionale UdC Franco Guida così si è espresso: “Ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione di insensibilità di questa Giunta nei confronti dei numerosi cittadini piemontesi che fruiscono dei treni per motivi di lavoro e di studio e che finiscono per essere clamorosamente penalizzati; la variazione dei prezzi inciderà pesantemente sui bilanci delle famiglie. L’assessore Borioli ha giustificato questa crescita delle tariffe parlando di rinnovamento dei mezzi e di innalzamento qualitativo del servizio. Attualmente, e questo è il controsenso più evidente, il tragitto da Fossano a Savona costerà quanto quello da Fossano a Torino e nel primo caso la lunghezza del viaggio è di gran lunga superiore”.

Dello stesso avviso è il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Cirio: “Stupisce constatare come i prezzi siano aumentati in tutta la Regione in media del 12% (ma con picchi del 16,5%), mentre le tariffe per i biglietti e per gli abbonamenti della rete urbana e suburbana di Torino siano rimasti immutati. Questo è un altro tipico caso nel quale il capoluogo acquisisce privilegi nei confronti dell’intero territorio piemontese. Si è già parlato più volte in passato di “Torino-centrismo”, e devo ammettere che anche in questo caso si tratta di un’azione incomprensibile ed intollerabile che discrimina i cittadini piemontesi che vivono nelle province e che da sempre subiscono un servizio di trasporto ferroviario già pessimo, ma da oggi anche più caro”.

Per rendersi conto della situazione, è sufficiente entrare nel forum dei pendolari, istituito dalla Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it/cgi-bin/trasporti/pendolari/forum), per farsi un’idea dei disagi a cui sono costretti “gli assidui” dei treni.

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