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Data di pubblicazione:12/07/2007
Fonte:La Stampa edizione di Asti
Titolo dell’articolo:Nizza difende treni e stazione
Testo dell’articolo:NIZZA MONFERRATO - Comuni della Valle Belbo sul piede di guerra per l’annunciato «taglio» di treni e servizi sulla linea ferroviaria di Nizza. A lanciare l’allarme è l’avvocato Giacomo Massimelli, portavoce nicese dell’associazione pendolari dell’Acquese. «Abbiamo appreso - spiega Massimelli - l’intenzione delle Ferrovie di ridimensionare non solo i passaggi di convogli sulle linee che collegano Nizza con Asti, Alessandria e Acqui, ma anche del personale che lavora alla stazione». Accusa il portavoce dei pendolari: «Il rischio è che da tre addetti, rimanga solo il capostazione. La biglietteria potrebbe quindi essere chiusa definitivamente. Ora noi ci chiediamo se così si possa gestire una stazione unico punto di riferimento della zona dopo la chiusura di quella di Canelli, con un bacino d’utenza potenziale di ventimila abitanti». E aggiunge: «Tutto ciò significa diminuire i controlli, l’assistenza agli utenti e interventi tempestivi in caso di guasti. Non ultimo, si creerebbe anche un problema di sicurezza: ogni giorno, utilizzano i treni giovani studenti, ma anche pendolari disabili che devono attraversare i binari con la carrozzina». Altro problema l’annunciata chiusura estiva delle due linee dal 20 agosto al 9 settembre per lavori di manutenzione: «È la prima volta che si prende un provvedimento simile in tanti anni - sottolinea l’avvocato - è stato previsto un servizio bus sostitutivo, ma ad oggi non sono ancora stati comunicati gli orari. Prevediamo quindi gravi disagi agli utenti. Da parte nostra ci batteremo per tutelare i servizi esistenti, sollevando la questione anche di fronte alle istituzioni locali». Nei giorni scorsi c’è stato un primo incontro con gli amministratori nicesi per valutare la situazione: «Ci preoccupa - ha detto il sindaco di Nizza Maurizio Carcione - il pericolo che venga ridotta la qualità dei servizi e il personale della tratta ferroviaria nicese. Nella riorganizzazione dei servizi pubblici, a rimetterci per primi sono sempre i comuni periferici, ma noi vigileremo accanto ai pendolari che questo non accada e cercheremo di studiare una strategia comune da proporre ai vertici di Trenitalia».

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