<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:22/07/2007
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Allarme calore sui binari Treni non oltre i 100 all’ora
Testo dell’articolo:Codice giallo. È quello che le Ferrovie stanno applicando in questi giorni di caldo record ed è un codice legato ai protocolli di sicurezza. Significa che i treni devono rallentare. E’ stato il monitoraggio dei binari a costringere alla decisione: non si possono superare i 100 all’ora. Conseguenza: ritardi inevitabili sugli oltre 10 mila chilometri delle linee. Ma - spiegano alla Ferrovie - non c’era scelta. Le forti escursioni termiche stanno alterando l’equilibrio dell’acciaio. Il caldo lo dilata, con il possibile disallineamento dei binari, mentre il freddo lo restringe, fino a una possibile rottura. Quando viene posata - sottolineano i tecnici - è regolato per «lavorare» a temperature ambientali di 25 gradi e il che vuol dire che la temperatura della rotaia può salire fino a circa 30/35. Ma i 40, e oltre, di questi giorni ha stravolto la situazione. Se l’aria «bolle», la rotaia scotta ancora di più. E soprattutto nelle aree più esposte all’irraggiamento del Sole (e con un livello di raffreddamento d’aria basso) i gradi registrati sui binari sono altissimi e possono raggiungere anche i 60, oltre, quindi, la soglia d’allarme. Ecco perché i controlli si stanno moltiplicando. Mentre, per ridurre l’azione dei raggi solari, le rotaie, le traversine e il pietrisco vengono ricoperte con calce bianca, la verifica delle temperature avviene in vari modi. Sulla rete sono state installate reti di sensori termici, che inviano periodicamente i dati rilevati alle varie sale operative regionali, che controllano 24 ore al giorno lo stato dell’infrastruttura. Sulle linee dove invece non ci sono sonde squadre di tecnici eseguono misurazioni manuali, in particolare nelle zone più esposte al Sole e nelle ore più calde. Analizzati tutti i dati, è sempre la sala operativa regionale, in base a una sequenza di codici («bianco», «verde», «giallo» e «rosso»), ad adottare provvedimenti via via più restrittivi, in funzione della sicurezza. Con la formula «bianco/verde» la situazione è sotto controllo e non vengono adottati particolari provvedimenti. E’ invece con il codice «giallo» che il personale incaricato di controllare le linee deve intensificare il monitoraggio delle temperature. E’ quando si spalanca questo scenario, come sta avvenendo in queste ore, che si decide l’eventuale riduzione della velocità dei treni che sulla cosiddetta «rete fondamentale» è fissata a 100 chilometi l’ora, ogni volta che la temperatura registrata sui binari è di 58 gradi centigradi. Quando invece la temperatura della rotaia raggiunge i 60 gradi scatta il codice «rosso»: costringe alla misura estrema e di conseguenza la velocità viene ridotta a 50 chilometri orari. In questo caso i controlli si fanno acora più intensi e possono determinare anche interventi strutturali. Le Ferrovie, ieri, hanno sottolineato in una nota che «tutte le azioni che i tecnici compiono, secondo regole ben precise e secondo anche l’esperienza maturata nel corso degli anni, garantiscono l’impossibilità di deformazione delle rotaie, una situazione che inevitabilmente comporterebbe, fra l’altro, l’interruzione della circolazione ferroviaria». Ecco spiegati i ritardi. Ma non basta. Ci sono anche i piccoli incendi che si stanno sprigionando nelle vicinanze delle linee a fare la loro parte. Il caldo secca le sterpaglie e, quando queste prendono fuoco e le fiamme raggiungono i binari, si determina il blocco. Nelle ultime settimane, in quasi tutta Italia, è stato necessario - in più occasioni - fermare i treni per consentire ai vigili del fuoco di intervenire.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it