<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:24/07/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Trenitalia lascia a piedi 200 torinesi in vacanza
Testo dell’articolo:Ore 9,42: il treno «4476» delle 9,42 in partenza dalla stazione Mongrifone di Savona per Torino è in orario, ma non ha le carrozze sufficienti per ospitare tutti i passeggeri. Turisti del week-end al mare, che a causa dello sciopero di domenica delle Ferrovie hanno aspettato lunedì mattina per tornare in Piemonte; pendolari che prendono il treno per andare a lavorare; studenti. In duecento si ritrovano a a piedi, infuriati, inferociti, perché, oltre al disagio di non poter salire sul treno - partito con i fortunati che hanno trovato posto, con mezzora di ritardo - si trovano a subire la beffa di aspettare per più di un’ora sotto il sole l’arrivo dei pullman sostitutivi, messi in campo dalle Ferrovie. L’unico mezzo per poter finalmente raggiungere Torino.
«Allucinante», dice Rita Mossa di Cagliari mentre trascina una pesante valigia. Viene da una crociera nel Mediterraneo, ma l’effetto vacanza è già messo a dura prova: «Torniamo con l’aereo in Sardegna. Che lei sappia, a Torino fuori dalla stazione, c’è un bus che porta direttamente all’aeroporto?». A pochi passi Alessandro Rocca, studente universitario di Finale Ligure, ha l’aria di uno che ormai non si sorprende più di nulla, specie quando di mezzo ci sono i treni: «Sono due anni che vado avanti e indietro - spiega - e in situazioni del genere mi sono già trovato. Specie nei fine settimana». C’è chi giura che non prenderà più il treno. Alessio Schirone ha passato il fine settimana a Ventimiglia. «Fossi rimasto a casa, sarebbe stato meglio - dice -. È la prima volta che vengo in Riviera con il treno e sarà anche l’ultima. La prossima volta prendo la macchina. È una vergogna». «Sì una vergogna - conferma Fernanda Bruni che era a Varazze e si è alzata presto per poter arrivare in tempo in stazione -. Mi sono alzata alle 8, ora sono quasi le 11 e mi trovo ancora a Savona, sotto questo sole, con questo caldo. Ma quando arrivano i pullman?».
I minuti passano, la rabbia cresce, gli agenti della polizia ferroviaria cercano di riportare la calma. C’è chi sta in piedi, chi si è seduto per terra. Arrivano i pullman, ma sono gli autobus di linea dell’Acts, quelli che collegano la zona della stazione con il centro cittadino. «Sono cose che non capitano da oggi - protesta Mauro Margiore -. È uno schifo».
Domenico Lo Pinto ha un appuntamento importante a Torino, ma sa già che non arriverà in tempo: «Sono da due mesi in vacanza a Borghetto. Questa mattina, mi aspettavano all’ufficio di collocamento». Guarda l’orologio, scuote la testa sconsolato: «Sono quasi le 11. A quest’ora dovrei essere là. Ho fatto proprio male a non prendere la macchina. Ma chi poteva immaginare una cosa del genere?». Eccoli finalmente i pullman. Le Ferrovie ne hanno messi a disposizione tre, che sono sufficienti a contenere i duecento «sfrattati» dal treno. E si scatena l’assalto che i poliziotti cercano di arginare perché c’è davvero il rischio che qualcuno si faccia del male. «Paghiamo il biglietto per nulla», dice Giovanni Scognamillo, torinese che torna da una settimana di vacanza ad Alassio. La sua voce si perde mentre sale sul pullman. L’orologio segna le 11. Finalmente si parte. «Dritti a Torino, senza fermate intermedie» dice un autista. Traffico permettendo.


Trenitalia replica: “Quest’emergenza non era prevedibile”
L’assalto al treno delle 9,42 per Torino, con più di duecento passeggeri inferociti dirottati sul piazzale antistante la stazione e costretti ad attendere per più di un’ora gli autobus convenzionati che li avrebbero condotti a destinazione? «Non era prevedibile». Questa la replica di Trenitalia alle lamentele dei viaggiatori in esubero. Quelli, cioè, che ieri mattina non soltanto non sono riusciti a prendere posto, ma nemmeno a salire su un regionale 4476 riempitosi in pochi istanti come un uovo. Un tutto esaurito provocato in buona parte dallo sciopero di 24 ore dei ferrovieri, terminato alle 21 della sera precedente; e in quanto tale, almeno sulla carta, ampiamente ipotizzabile. Non così, però, secondo le Ferrovie dello Stato, che non hanno adottato alcuna contromisura preventiva, a partire da quell’aggiunta di qualche carrozza al convoglio richiesta a gran voce dai passeggeri appiedati. «La composizione di un treno è calibrata sulla sua fruizione standard - spiega l’ufficio stampa di Trenitalia -. Nello specifico, quella del regionale 4476, che viaggia in una fascia oraria “morbida”, prevede un’elettromotrice con tre carrozze al seguito, per un totale di 228 posti a sedere, dei quali, mediamente, ne risultano occupati 120, vale a dire poco più del 50%».
Già, mediamente. Peccato che ieri non fosse una giornata nella norma, bensì un lunedì di luglio seguito ad un giorno di stop dei treni che aveva indotto molti pendolari piemontesi sbarcati in Riviera per il weekend, a posticipare alla mattina successiva il consueto rientro in città della domenica sera. «Seguendo questo ragionamento - ribattono ancora le Ferrovie - si sarebbero dovuti potenziare tutti i convogli del lunedì. Non si poteva immaginare tale affollamento proprio su quel treno, tantopiù che non era il primo della mattina diretto a Torino. Ci scusiamo con l’utenza per i disagi, ma appena si è verificata quest’emergenza si è provveduto a far convergere in stazione tre autobus, che hanno accompagnato regolarmente tutti i viaggiatori a destinazione».

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it