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Data di pubblicazione:29/07/2007
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Treni verso Ventimiglia e Savona
Testo dell’articolo:CUNEO - «E allora io quasi quasi prendo il treno...» scriveva Paolo Conte per Celentano tanti anni fa. Versi che centinaia di cuneesi rievocheranno oggi affrontando, borse e zaini in spalla, il grande esodo sui binari verso il mare. Mille, secondo le stime di Trenitalia che, dopo i recenti disservizi, si è decisa (sollecitata dalle Regioni Piemonte e Liguria) a mettere più posti sui convogli per la Liguria. Sulla Torino-Savona, saranno 5 mila e 200 per tratta, per sette corse all’andata e altrettante al ritorno. Non sono pochi ma chissà se basteranno per far fronte al primo weekend da «bollino rosso».

Le ultime odissee
Ancora una volta, il rimedio è in ritardo. Ma arriva «puntuale» dopo la beffa. Lunedì scorso, 150 passeggeri - fra cui molti cuneesi - sono rimasti bloccati per un’ora a Savona su un treno «garantito» nonostante lo sciopero. Un’ora di attesa, senza comunicazioni, aspettando il macchinista che - spiegazione ufficiosa - non era stato informato che il treno in questione, il regionale 33806 partito da Genova Principe alle 18,17, sarebbe stato regolarmente in linea. Tra l’altro, si trattava del primo disponibile da Genova per Savona e oltre da dodici ore. Così, quando alle 19,10 il convoglio è arrivato in stazione e i macchinisti della squadra smontante si sono trasferiti su un altro convoglio che è ripartito in direzione opposta, il regionale è rimasto «al palo». L’ultimo contrattempo martedì al Lingotto. Dove il convoglio delle 14,07 per Ventimiglia ha fatto pochi metri e si è fermato a causa di un guasto ripartendo soltanto 50 minuti dopo. Un banale disservizio che è diventato odissea quando, arrivati ad Albenga, i viaggiatori che dovevano proseguire oltre hanno scoperto che il treno si fermava lì. Chi ha usufruito dell’Intercity ha dovuto anche pagare il supplemento rapido. Uno scandalo. Attualmente, sulla Torino-Savona nei feriali sono tre i convogli per tratta per complessivi 1700 posti che, al sabato, salgono a 2600 (otto treni, tra andata e ritorno).

I convogli potenziati
Dopo l’aggiunta di 3 carrozze alla corsa in partenza alle 8 di ieri mattina dalla stazione di Torino Porta Nuova e diretta a Ventimiglia, da questo fine settimana i posti in più messi a disposizione dei viaggiatori diretti alla Riviera arrivano a mille. I treni potenziati sono quattro: il Torino-Ventimiglia delle 8, il Ventimiglia-Torino delle 18,35, il Torino-Ventimiglia delle 10,35 e il Ventimiglia-Torino delle 17,22.

Prossimi guai
Se finora, per gli utenti della «Granda», viaggiare con Trenitalia è stata un’avventura, non andrà meglio dopo Ferragosto. Dal 20 agosto al 2 settembre, infatti, è prevista una nuova chiusura per lavori della Cavallermaggiore-Bra-Alba-Asti. Tutti i treni saranno sostituiti con bus. Oggi partirà per le vacanze, ma non andrà in treno. «Ogni tanto lo prendo e finora sono stato fortunato. Intendiamoci: il servizio è da migliorare. Guai e ritardi si verificano a “macchia di leopardo”». L’assessore regionale ai Trasporti Daniele Borioli è soddisfatto dell’accordo con Trenitalia.

Mille posti in più per i vacanzieri. Basteranno?
«Me lo auguro. Di buono c’è che, in poco tempo, dopo gli ultimi disservizi siamo riusciti a correre ai ripari».

Non si poteva fare prima?
«L’avevamo chiesto. Ci era stato detto che non era possibile. Non è semplice aggiungere carrozze ai treni. Su alcune tratte, come tra Fossano e Cuneo ancora a binario unico, si scontano limiti strutturali».

Intanto, la Regione ha aumentato il prezzo del biglietto.
«Le tariffe erano ferme da cinque anni. E comunque i ritocchi non valgono per gli interregionali. Di pari passo deve avvenire un miglioramento. Penso a treni con meno fermate verso il mare, e Intercity tra Torino e Savona senza togliere altre corse».

Ci voleva la prima odissea estiva. E’ questo il «dazio» che i pendolari devono pagare per ottenere attenzione?
«Triste ammetterlo, ma purtroppo è così, almeno per ora. Con la differenza che se lo Stato non dà i soldi i nuovi convogli non si possono inventare. Mentre il disguido di lunedì era prevedibile: non è strano immaginare che in molti, dopo lo sciopero di sabato scorso, avrebbero posticipato la partenza per evitare guai».

A maggio avete attivato un protocollo con la Liguria per gestire in modo coordinato i trasporti. A che è servito?
«A ottenere un potenziamento del servizio per l’esodo di questa estate. A settembre apriremo un tavolo tecnico con le Ferrovie. Trenitalia deve dare di più, investire sull’assistenza ai passeggeri e su piani di emergenza in caso di disservizi. Capisco che i disservizi fanno più notizia ma qualcosa, in positivo, si sta cercando di fare».

L’impressione è che non basti.
«La situazione delle Fs la conosciamo. Lo Stato deve approvare il nuovo piano industriale, servono mille treni nuovi. La soluzione passa di lì».

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