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Data di pubblicazione:10/08/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:La linea d’Alta Velocità è vietata ai Tgv francesi
Testo dell’articolo:L’Alta Velocità piemontese è vietata ai Tgv della vicina Francia. Incredibile ma vero: i convogli superveloci che transitano da Torino, in arrivo da Parigi e diretti verso Milano e viceversa non imboccano la linea ad Alta Velocità ma si infilano invece sul vecchio percorso, fra merci ed accelerati. Fine ignominiosa per convogli che, da sempre in Europa, rappresentato proprio l’alta velocità ferroviaria. Luis Sanchez è un frequente utilizzatore della linea. E ci ha scritto, per raccontarci tutto il suo stupore: «Con motivo delle ormai lontane Olimpiadi fu messa in servizio la tratta Torino-Novara della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano. Incredibilmente, tuttora i treni veloci francesi (Tgv), treni che ben 6 volte al giorno da anni collegano Milano e Torino con Parigi, continuano ancora a percorrere la linea storica e perciò ad “andarci piano”. All’inizio non sapevo davvero darmi una spiegazione.. Con gli amici ci scherzavo anche su: “Ma come, sarà che non sanno che c’è la nuova linea dedicata per questo tipo di treno? Poi ho approfondito ed il motivo di questa assurdità sembra sia di carattere tecnico, infatti pare che lo standard di circolazione ferroviario della linee veloce nostrane sia diverso da quello in dotazione al treno veloce Tgv. Viva l’Europa! E ciò per non citare il vero problema, infatti, “andare piano” vuol dire certamente meno di 300 km/h ma comunque più di 100, e ciò mi pare troppo per dei treni che devono attraversare, ovviamente senza fermarsi, le stazioni storiche di Brandizzo, Santhià o Chivasso, fra le altre. Ciò sfrecciando affianco alle banchine affollate di pendolari che aspettano i loro treni di sempre». Già. Ma Trenitalia che dice? «Quanto afferma il lettore Sanchez è purtroppo vero. Il Tvg è infatti un mezzo che ha fatto certamente la storia dei trasporti veloci su rotaia, ma è tecnologicamente arretrato soprattutto per quanto riguarda i sistemi di trazione elettrica e per quanto riguarda la ricezione dei segnali radio in cabina. Si tratta di inadeguatezze, soprattutto quella relativa all’utilizzo dell’alimentazione a 25 kilovolt, che devono essere superate attraverso un intervento strutturale su questi convogli. Interventi che sono ovviamente di competenza delle ferrovie francesi». In altre parole si tratta di attendere qualche anno: il tempo necessario al rinnovo del parco rotabile Tgv. Così da rimediare all’assurdo che uno dei più importanti “corridoi veloci” di traffico europeo sia in realtà un corridoio lento quanto quello di vent’anni fa.

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