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Data di pubblicazione:11/08/2007
Fonte:Corriere della Sera
Titolo dell’articolo:Sandra Mondaini: «Io, nella stazione nemica degli anziani»
Testo dell’articolo:Caro direttore, vorrei segnalare un fatto spiacevole che ha interessato me, non più giovane ma ancora in attività, e penso di parlare a nome di tanti anziani o invalidi che hanno patito lo stesso problema ma che probabilmente non hanno voce per farsi ascoltare. Il fatto riguarda la pessima organizzazione della stazione ferroviaria di Porta Principe, a Genova. Anche martedì 7 agosto, come già mi era capitato in un’altra occasione tre anni fa, ho perso la coincidenza per Milano dove ero attesa per un’importante visita medica. Provenivo da Diano Marina, località turistica della riviera ligure, e a Genova dovevo cambiare treno e salire su quello per Milano. L’impresa, sulla carta davvero elementare, a Genova Principe si è rivelata al di sopra delle mie possibilità e, le assicuro, eravamo in molti a vagare abbandonati alla ricerca del binario giusto.
Saremo anche anziani, lenti nei movimenti e nei riflessi, ma basterebbe poco a renderci le cose più facili. Aggiungo infatti che nelle stazioni di tutte le altre città mi muovo senza alcun problema. Le elenco le cause che mi hanno portato, per la seconda volta ahimè, a perdere una coincidenza importante.
1) All’arrivo del treno alla stazione Porta Principe non c’è traccia di un addetto al trasporto bagagli, quello che una volta si chiamava facchino. È evidente che un anziano con valigie che deve cercare il nuovo binario e cambiare treno non ce la può fare.
2) I binari sono 18, collegati tra loro da un sottopassaggio molto lungo con scale che salgono ai singoli binari. Nessuna scala mobile: il viaggiatore deve scendere con le valigie la scala del binario di provenienza, percorrere il sottopassaggio e risalire le scale del nuovo binario. Proibitivo per un anziano, immaginatevi per un invalido.
3) Per capire il binario da cui parte il nuovo treno ci sono dei tabelloni luminosi, ma spesso, per vari e comprensibili motivi, il binario originario viene cambiato all’ultimo momento.
Per cui il viaggiatore che si era messo faticosamente in marcia verso il binario iniziale, quando arriva trova indicata un’altra destinazione. E questo, in quei momenti, crea qualcosa di simile al panico. Certo, ci sono gli avvisi via altoparlante, ma qualcuno sa spiegare perché i treni vengono annunciati con il numero, numero che ovviamente nessun viaggiatore conosce? E, parlando onestamente, chi può dire di capire al volo gli annunci sonori nel caos delle stazioni, magari mentre sta trascinando i bagagli concentrato alla ricerca del binario? Da cittadina trovo tutto questo una cosa vergognosa. Voglio infine segnalare la gentilezza di tutti i poliziotti e dei carabinieri, che purtroppo non passeggiano per la stazione e che ho trovato all’interno dei loro uffici, evidentemente per disposizioni della stazione.

Sandra Mondaini

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