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Data di pubblicazione:28/09/2007
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Racconigi, comitato pendolari si dimette
Testo dell’articolo:Da quattro anni ci battiamo per la stazione. Per difenderla e ottenere un servizio ferroviario migliore abbiamo partecipato a decine riunioni in Provincia e in Regione. Ma è una battaglia portata avanti sulla nostra pelle, senza l’appoggio del Comune. Al nostro fianco, mai visto né consiglieri né assessori. Letteralmente, ci hanno abbandonati. Siamo stufi di prendere ferie per rappresentare anche loro. E abbiamo deciso di dire basta». Dopo anni di crociate per i treni, addio polemico dei responsabili del Comitato pendolari che accusano la Giunta di Adriano Tosello. Con una lettera aperta all’Amministrazione e al Consiglio, i tre componenti dell’esecutivo Lino De Simone, Luca Meinardi e Spirito Olivero si sono dimessi. Insieme, a fine 2003, avevano fondato il Comitato spontaneo Pendolari racconigesi «per portare a conoscenza di cittadini e utenti, enti e amministrazioni locali, e denunciare agli organi di informazione, i disagi e i disservizi provocati dall’introduzione del Memorario». «In questi quattro anni - scrivono gli attivisti - abbiamo sempre difeso il servizio e la stazione partecipando a moltissime riunioni, a tutti i livelli e con tutte le istituzioni, sostenendo le ragioni degli utenti della nostra città, studenti e lavoratori. Per protestare contro tagli alle fermate e ai servizi come la biglietteria, abbiamo incontrato i responsabili di Trenitalia, Provincia e Regione. Su nostra sollecitazione, sono state presentate interrogazioni e interpellanze. Spiace, ma il nostro lavoro è esaurito. È mancato il sostegno delle istituzioni locali, in primo luogo del Comune. Sono riusciti a demoralizzare anche chi, come noi, ha sempre creduto che un adeguato servizio di trasporto ferroviario potesse dare una risposta civica, ambientale ed economica a tutte le problematiche legate alla mobilità, di lavoro, di scuola, di turismo, di fruizione di servizi sanitari decentrati». «Siamo stati lasciati completamente soli - dice Lino De Simone, portavoce e pendolare a Torino -. Un fatto inspiegabile perché anche il traffico ferroviario, gli orari feriali e festivi, il numero delle fermate in città e la biglietteria, rappresentano un aspetto importante dell’attività amministrativa, commerciale e turistica. Un aspetto che andrebbe seguito costantemente dal sindaco e dagli amministratori senza attendere gli “sos” del Comitato». «Siamo amareggiati - concludono i tre attivisti - e abbiamo deciso di dimetterci. Mettiamo a disposizione di chi vuole continuare impegnarsi al posto nostro il materiale raccolto dal Comitato e l’esperienza. Facciamo appello ai giovani che studiano e lavorano. Devono capire quello che non hanno capito gli amministratori: se Racconigi riuscirà a mantenere un servizio ferroviario degno di questo nome, sarà un bene per tutta la città».


La replica del sindaco: «Anche noi ci siamo battuti per un servizio migliore»
«I rappresentanti dei Comitato pendolari si sono presentati l’altra sera in municipio per comunicare alla Giunta le loro dimissioni. Lamentano la mancata collaborazione dell’Amministrazione di Racconigi, ma l’ultima volta che li abbiamo visti è stato anni fa, quando era ancora assessore ai Trasporti William Casoni che aveva fatto loro ottenere una fermata in più come avevano richiesto». Così il sindaco di Racconigi Adriano Tosello replica alle accuse dei pendolari. «Con il nuovo governo regionale - prosegue il primo cittadino -, quel treno è stato nuovamente soppresso. Ma del Comitato, a parte le “uscite” sui giornali e le polemiche durante la campagna elettorale della primavera scorsa, non abbiamo più avuto notizie né contatti ufficiali». «Prendiamo atto delle dimissioni, li ringraziamo per il lavoro svolto e restiamo a disposizione di coloro che subentreranno. In questi anni anche noi ci siamo attivati con le Ferrovie, e qualcosa, anche se poco, lo abbiamo ottenuto. Senza bisogno delle sollecitazioni del Comitato».

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