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Data di pubblicazione:09/10/2007
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Stop ai treni dei pendolari: per i pendolari piemontesi un altro autunno di disagi
Testo dell’articolo:TORINO - Alle nuove esigenze della mobilità regionale Trenitalia risponde con i treni Minuetto, progettati e costruiti con l’obiettivo di garantire il massimo comfort dei passeggeri: ambienti spaziosi e ariosi, sedili ergonomici con ampio poggiatesta, aria condizionata, prese di alimentazione per ricarica PC e/o telefoni cellulari, impianto di insonorizzazione, zona multifunzionale per trasporto bici, piccoli bagagli e sci».

La società del gruppo Fs presenta così uno dei fiori all’occhiello della campagna di rinnovo del parco rotabile perseguita con tenacia a partire dal 2004. Tutto vero, naturalmente. Peccato però che da ieri, e fino al 15 gennaio 2008, venticinque di quei convogli in servizio nel Sud del Piemonte, circa la metà della flotta regionale, sia stata ritirata dalla circolazione e inviata d’urgenza alle officine riparazioni dell’Alstom. Il motivo? Un consumo anomalo dei bordini delle ruote. Sicurezza a rischio, dunque, con necessità immediata di stop dei convogli.

Sei linee zoppe
Da ieri, così, su sei linee regionali in partenza da Asti, Alessandria, Cuneo e Novi Ligure i treni sono stati sostituiti con autobus. Il problema ha investito anche i collegamenti regionali della Val d’Aosta (4 dei nove treni in servizio sono in manutenzione e la linea da Aosta a Pré Saint Didier è gestita con autobus dalla metà di settembre) e, in misura minore, si è registrato in tutta Italia dove sono in servizio 207 Minuetto.

E’ stata Trenitalia, nel corso delle verifiche periodiche, a rilevare il problema e a segnalarlo all’Alstom. Secondo le indiscrezioni l’usura delle ruote - resta da verificare se ci sia stata anche un analogo problema sulle rotaie - inizia a registrarsi circa 7 mila chilometri di percorrenza su reti che presentano raggi di curvatura molto stretti inadatti a un carrello delle ruote più lungo di quelli di vecchia generazione. I problemi si concentrano in Piemonte perché ha una «rete che soprattutto nel sud del Piemonte non è lineare», spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli.

La giunta guidata da Mercedes Bresso è sul piede di guerra. Il Piemonte, infatti, nel corso degli anni e per migliorare i servizi ai passeggeri ha investito milioni di euro nel rinnovo del parco rotabile. La precedente amministrazione di centrodestra ha approvato un piano di investimenti triennale di 54 milioni per l’acquisto di quaranta Minuetto (e di altri 10 convogli della serie Taf e 10 locomotori). La Regione ha poi speso altri 60 milioni per 19 convogli usati dalla società che gestisce i trasporti metropolitani torinesi. Di fronte a questa mole di investimenti e ai disagi causati ai passeggeri, Borioli annuncia l’intenzione di «bloccare la seconda tranche di aumento del prezzo dei biglietti regionali». Non solo. L’assessore ha dato mandato ai suoi uffici di studiare la possibilità di costituirsi parte lesa in un’eventuale causa.

Trenitalia, invece, ha scelto una linea più soft anche perché la Alstom ha scelto di dare la massima collaborazione per risolvere il problema e anche perché la società assicura una garanzia di 5 anni sul prodotto. Certo, bisognerà capire come sia stato possibile che treni di ultima generazione e con un costo elevato, circa 4 milioni l’uno, a distanza di pochi anni e con una soglia di percorrenza bassa abbiano la necessità di urgenti e consistenti interventi di manutenzione. Resta da vedere fino a quando Trenitalia manterrà una linea di basso profilo visto che la società del gruppo Fs dovrà rimborsare alla Regione e poi ai pendolari il costo di questo disservizio.

Nelle scorse settimane l’azienda aveva sostituito i Minuetto con altri convogli ferroviari con l’unico risultato di veder drasticamente aumentare i ritardi. Da qui la scelta di ricorrere ai bus ma anche in questo caso il contratto di servizio con la Regione prevede il pagamento di una penale.

Se i pendolari si vedranno riconosciuto un bonus da scalare sull’abbonamento dei prossimi mesi nello stabilimento Alstom di Savigliano, invece, i lavoratori sono molto preoccupati. Da settimane girano voci di ricorso alla cassa integrazione e non sono disposti a pagare prezzi per gli sbagli altrui. La progettazione del Minuetto, infatti, è stata fatta in Germania e non a Savigliano. I rappresentanti delle Rsu ricordano come già alcuni mesi fa nel corso di un’assemblea un delegato avanzò l’ipotesi di un’incompatibilità tra il carrello ruote del Minuetto e una rete non lineare. Lo sbeffeggiarono. Adesso i Minuetto saranno riparati anche nel cuneese a causa di un «anomalo consumo dei bordini delle ruote».

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