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Data di pubblicazione:10/10/2007
Fonte:Agenzia Internazionale Stampa Estero
Titolo dell’articolo:Torino-Ventimiglia-Nizza: in una interrogazione dell’On. Farina (DS) la proposta per risolvere i problemi della tratta
Testo dell’articolo:ROMA - Deputato dei Ds eletto in Europa, Gianni Farina ha posto all’attenzione del Ministro dei Trasporti una serie di problemi lungo una tratta ferroviaria che interessa tre Paesi, Italia, Francia e Svizzera, poiché la rottura di carico nella stazione di Ventimiglia procura ai passeggeri provenienti da Torino e dal Piemonte, o dalla Svizzera, il disagio di dover cambiare treno, attendendo per oltre un’ora la coincidenza proveniente da Genova per dirigersi verso Mentone, il principato di Monaco e Nizza. Inoltre, nell’interrogazione, Farina richiama il Ministro all’impegno del raddoppio del binario tra Fossano e Cuneo, opera programmata da decenni, progettata, finanziata ed i cui lavori non sono ancora iniziati.
Nell’atto parlamentare, il deputato ricorda, per sommi capi, la storia della tratta che, inaugurata nel 1928, partendo da Torino raggiunge Cuneo, entra in territorio francese a Tenda (département des Alpes Maritimes), prosegue sino a Breil sur Roya ove si scinde in due tronchi, il primo si dirige direttamente su Nizza attraversando i comuni di Sospel, l’Escarene e Drap mentre il secondo prosegue nella valle Royal, rientra in Italia a Fanghetto ed arriva a Ventimiglia.
“I suddetti due tronchi – scrive Farina in premessa - hanno subito nel corso della seconda guerra mondiale importanti devastazioni, in particolare la distruzione di tutti i ponti e delle linee elettriche da parte delle truppe tedesche nel corso della ritirata delle stesse, nel 1944, dalla costa francese verso l’Italia del nord; la linea, dopo decenni di battaglie parlamentari, è stata ricostruita, a totale carico dell’erario italiano (la Francia si è limitata alla restituzione dell’IVA per i lavori realizzati sul suo territorio), senza però che venisse ripristinata la linea elettrica nei 45 Km in territorio francese e precisamente tra Fanghetto e Limone Piemonte; attualmente – precisa il deputato eletto all’estero - la linea ferroviaria è utilizzata giornalmente da 19-23 treni o automotrici, italiani e francesi, ma tale frequenza potrebbe raddoppiare o triplicare, sia per il traffico passeggeri sia per quello delle merci”.
Per Farina, dunque, sarebbe necessario “realizzare finalmente il raddoppio del binario tra Fossano e Cuneo, opera programmata da decenni, progettata, finanziata ed i cui lavori non sono ancora iniziati; ripristinare l’elettrificazione; evitare la rottura di carico a Ventimiglia e stabilire nuovi orari per i treni”.
Per quanto attiene la soluzione della rottura di carico nella stazione di Ventimiglia, Farina sottolinea che “si tratta di un’opera di poco conto che eviterebbe ai passeggeri provenienti da Torino e dal Piemonte, o dalla Svizzera, di dover cambiare treno, attendendo per oltre un’ora la coincidenza proveniente da Genova per dirigersi verso Mentone, il principato di Monaco e Nizza; interruzione comprensibile prima degli accordi di Schengen poiché gli uffici di dogana, italiani e francesi, si trovavano all’interno della stazione di Ventimiglia, mentre si tratterebbe di usufruire della linea dell’interporto di Ventimiglia dal quale si dipartono due gallerie ferroviarie che consentono di raggiungere la linea litoranea italo-francese, Genova, Ventimiglia, Marsiglia”. Nell’interrogazione, poi, il deputato fa notare che “la soluzione consiste nella costruzione di una brevissima deviazione della linea proveniente da Torino e nello stabilire una fermata supplementare (il costo ammonta a circa 500.000 €)” e che “la regione Piemonte, in attesa della elettrificazione, ha messo in servizio sulla linea dei treni diesel Minuetto e la SNCF, della PACA, dei nuovi treni simili, mentre gli orari sono del tutto inefficienti (mancanza di treni diretti, fermate in tutte le stazioni, ecc.) mentre si potrebbe compiere il tragitto in 2 ore e trenta a fronte delle quattro ore e trenta attuali”.
Alla luce di queste considerazioni, il deputato ha chiesto al Ministro di sapere “se non ritenga opportuno proporre un incontro con la Regione Piemonte, la RFI (rete ferroviaria italiana), al fine di risolvere questi annosi problemi sui quali vi è un accordo generale tra gli enti locali interessati del Piemonte, della Liguria e del Dèpartement des Alpes Maritimes”.

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