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Data di pubblicazione:23/10/2007
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Rincarano i biglietti dei pendolari. Le Fs: “Più 10%, ma non per tutti”
Testo dell’articolo:ROMA - Le Ferrovie dello Stato sono riuscite a dare il via ieri a un nuovo aumento delle tariffe. Si tratta di un incremento diverso dagli altri. Dal primo novembre, su tutti i treni del trasporto regionale saranno applicate le tariffe stabilite per legge da ciascuna Regione, anche quando il viaggio inizia in una Regione e termina in un’altra. Il nuovo costo sarà una somma dei singoli costi regionali, e sarà calcolato in proporzione alle tratte di competenza. Alle Fs, in base ai primi calcoli, stimano che l’aumento sarà intorno al 9-10% e precisano che riguarderà 60-70 mila pendolari su un totale di oltre un milione di viaggiatori quotidiani. Per alcuni pendolari è la fine di un’epoca, l’addio all’ultimo trucco perfettamente legale per pagare un po’ di meno i loro biglietti.

Vediamo come funzionava il meccanismo. Dal 2001 sui treni regionali ogni Regione stabilisce le tariffe sul suo territorio. Chi più chi meno, tutte hanno approvato rincari fino ad arrivare al punto che la tariffa nazionale oggi è all’incirca «il 20% più economica delle tariffe delle Regioni (escluse quelle del Sud, che sono ancora assai simili alla tariffa nazionale)», sostiene Giorgio Stagni, ingegnere, dal 2002 al Servizio ferroviario della Regione Lombardia, e autore di un informatissimo sito sui treni. «Ecco dunque che riuscire a pagare un biglietto o un abbonamento a tariffa nazionale significa risparmiare una buona percentuale. Come si fa? Con lo “scavallo”. Se Piacenza-Milano si paga con la (costosa) tariffa Lombardia, il biglietto dalla stazione immediatamente successiva ma già in Emilia Romagna, cioè Pontenure, si paga a tariffa nazionale, e quindi, pur essendo un viaggio lungo 9 km in più, in realtà costa di meno».

La voce fra i pendolari si è sparsa in fretta ed ecco che in tanti hanno approfittato del buco presente fra le maglie delle tariffe ferroviarie. E’ nato l’esercito di Pontenure costituito dalle centinaia di pendolari Piacenza-Milano che per risparmiare fanno il biglietto dalla stazione prima: più chilometri, ma prezzo inferiore. E la stessa cosa avviene a tutti gli altri confini: Valmadonna-Milano invece di Mortara-Milano, Verona-Milano invece di Peschiera-Milano, S. Giuliano Piemonte-Genova invece di Tortona-Genova e così via fino alla Sicilia dove finora Palermo-Milazzo costava di più rispetto a Palermo-Villa S. Giovanni. Le Ferrovie promettono che i guadagni saranno destinati «a finanziare programmi regionali di miglioramento del servizio». A quanto ammonterà effettivamente l’aumento non lo si sa ancora.

In rete ieri circolavano i primi calcoli, molto diversi da quelli delle Ferrovie: il costo di un Bologna-Bolzano in regionale sarebbe in prima classe 27,95 euro (oggi sono 16,80), in seconda classe 18,80 euro (contro 12,90 odierni). Se fossero confermate queste cifre, non vi sarebbe quasi differenza fra un regionale e un Eurostar.

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