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Data di pubblicazione:27/10/2007
Fonte:La Stampa edizione di Asti
Titolo dell’articolo:Nizza: proteste per la biglietteria “part time”
Testo dell’articolo:NIZZA - Ancora agitazione tra i pendolari della Valle Belbo. Dopo le proteste per i disagi estivi, causati dalla chiusura di molti tratti per lavori di manuntenzione della linea ferroviaria, ora c’è preoccupazione per l’ennesimo annuncio di «tagli» ai servizi della stazione di Nizza. Sembra infatti, ormai certa l’intenzione di «Trenitalia» di ridurre l’apertura della biglietteria a sole due mattine a settimana (lunedì e venerdì). Conseguenza diretta, la perdita di uno dei tre addetti impiegati in stazione. Il provvedimento potrebbe entrare in vigore già da inizio novembre, ma dall’associazione pendolari e dal Comune parte un appello alla Regione affinché venga salvaguardato il servizio. «Abbiamo chiesto in Regione - annuncia l’avvocato Giacomo Massimelli, portavoce nicese dei pendolari - di intervenire per impedire la chiusura della biglietteria, che porterebbe un grave disagio a chi viaggia tutti i giorni. Senza dimenticare che funziona anche da ufficio di informazione e in un’ottica di sviluppo del turismo, la riduzione dei servizi ferroviari non è certo una politica lungimirante». Ricorda l’avvocato nicese: «Il treno è sicuramente il mezzo di trasporto più usato dagli stranieri per viaggiare: se pensiamo di incrementare l’afflusso di turisti nel nostro territorio, dobbiamo anche pensare di dar loro servizi di qualità. Non è bello accoglierli con una macchina che distribuisce biglietti in automatico o mandarli al bar per avere un informazione». Il timore poi, è che il «taglio» degli orari di sportello sia solo l’inizio di una «economizzazione» più severa dei servizi: da tempo, circolano voci sul proposito delle Ferrovie di risparmiare riducendo il personale che lavora alla stazione. «La stazione di Nizza - ribadisce Massimelli - è l’unico punto di riferimento per i ventimila abitanti della Valle Belbo. È anche il solo posto dove si possa ancora trovare un ferroviere a cui chiedere informazioni o assistenza. Non permetteremo dunque che si disperdano servizi e risorse umane, ricchezza insostituibile per le nostre piccole realtà». E conclude: «Invece di proporre sempre “cure dimagranti”, perché Trenitalia non pensa a investire di più per rendere maggiormente appetibile l’offerta, così da convincere sempre più gente a utilizzare il treno?».

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