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Data di pubblicazione:09/11/2007
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Pendolari: “Ora dalle Fs anche i dispetti” con il nuovo orario
Testo dell’articolo:ACQUI TERME - Il nuovo orario che entrerà in vigore il 9 dicembre non cancella i vecchi problemi, anzi in qualche caso li appesantisce. Lo sostengono i pendolari della provincia. Paolo Robbiano rileva che il treno delle 7,53(arrivo a Casale alle 8,25) sarà posticipato alle 7,56 (arrivo alle 8,33) mentre quello in direzione opposta da Casale ad Alessandria dovrebbe arrivare alle 8,50 e non alle 8,58: «Le nostre richieste erano invece di anticipare la partenza delle 7,53 per avere il tempo di timbrare il cartellino in orario al lavoro. Risultato? La partenza viene addirittura posticipata». In caso di sciopero poi «gli unici treni per Casale sono alle 6 o alle 6,17». Riscontrate difformità di analisi tra i dati comunicati da Rfi sui ritardi dei treni a settembre/ottobre e quelli rilevati dai pendolari. Se per i primi lo scostamento medio si aggira sui due minuti, per i pendolari è ben maggiore. «In questi giorni per esempio ci sono ritardi di partenza da Casale - dice il portavoce del comitato pendolari Casale-Vercelli, Roberto Rossi - di circa 10 minuti. Non ne conosciamo il motivo». Si lamenta anche Fabio Petrocchi di Valmadonna. «Il primo treno in transito verso Alessandria da Casale è alle 8, tardi per qualunque coincidenza lavorativa per altre città, mentre treni precedenti si fermano in ogni stazione, meno che a Valmadonna». Sottolinea mancanza di informazione, materiale rotabile disastrato e orari non rispettati. Michele Lupano di Casale e Mauro Chiesa, pendolari Casale-Chivasso-Torino protestano per una fermata a Morano di 10 minuti al ritorno delle 18,15 (che ora e in futuro diverrà alle 18,30) e soprattutto «l’obbligo - dice Chiesa - di stipulare l’abbonamento formula (consente viaggi anche sui bus cittadini)con un aggravio di spesa di circa 15 euro e inutile per chi lavora vicino a Porta Susa e non usa mezzi pubblici o chi lavora a Chivasso, poco servito dai mezzi pubblici». Un comitato pendolari Alessandria-Torino attua un confronto su pari abbonamenti annui di regioni confinanti: «Per una percorrenza di circa 50 chilometri un piemontese spende 625 euro, un lombardo 567, un ligure 545 e un emiliano 498,50».fine: franebFINE:REDALE Per i pendolari novesi, tortonesi ed alessandrini, sulla linea per Genova e sulla Piacenza-Alessandria, il nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore il 9 dicembre non porta novità: prevede unicamente aggiustamenti, variazioni di pochi minuti sulle fermate dei treni rispetto all’orario esistente. «Non ci sono modifiche sostanziali rispetto alla situazione attuale - dice il presidente dell’Associazione utenti Fs tortonesi, Alessandro Scaccheri -: nessun nuovo treno o nuove fermate». Per Scaccheri il tema più importante adesso è l’aumento delle tariffe: «Le Ferrovie stanno introducendo un incremento ‘’strisciante’’ che entro il 2010 sarà del 30% rispetto al livello attuale». Per discutere soprattutto di questo aspetto Scaccheri ha convocato per sabato l’esecutivo dell’associazione di pendolari. Ctitiche a Trenitalia anche dai pendolari novesi, prima sul metodo e poi sul merito circa il nuovo orario Fs. «Ovviamente in seguito al periodo ridotto che ci separa dall’attivazione delle nuove modifiche - dice il presidente dell’Associazione pendolari novesi, Riccardo Leardi - non ci sarà alcun margine di manovra per fare dei cambiamenti e sono aumentati in alcuni casi i tempi di percorrenza». Giusy Tolino di Novi lamenta invece che, come promesso in una riunione della Consulta dei trasporti, non è stato posticipato di 10’ il bus a Tortona delle 15,30: come lei altri pendolari arrivano con il treno da Milano alle 15,29 a Tortona ed hanno quindi un solo minuto per prendere la coincidenza con il bus per Novi. Intanto l’Apn ha convocato l’assemblea dei propri iscritti per venerdì 16, alle 20,45, nel salone di rappresentanza del Comune di Novi.

Un piano d’emergenza per i treni merci che si bloccano e causano ritardi sul traffico passeggeri. A chiederlo sono i pendolari acquesi ormai esasperati dall’ennesimo convoglio merci che l’altra sera si è bloccato lungo la Acqui–Genova, causando notevoli ritardi ai viaggiatori. Si era deciso di tenere «lontani» i treni merci dagli orari di percorrenza dei treni pendolari ma anche questa volta non è successo e i disagi sono stati incalcolabili. «L’altra sera l’ennesimo treno merci si è bloccato in linea nei pressi di Rossiglione ed ha provocato non pochi disagi a tutti i treni del tardo pomeriggio circolanti sulla Acqui–Genova - spiega Alfio Zorzan, presidente dell’Associazione pendolari dell’Acquese -. Si sta in pratica ripetendo il disagio dello scorso autunno quando il susseguirsi di questo tipo di interruzioni ha portato i due assessori regionali ai Trasporti di Liguria e Piemonte ad organizzare un tavolo di lavoro congiunto proprio per discutere dei problemi del traffico ferroviario tra le due regioni». «Ma i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative - prosegue Zorzan -. A questo punto occorre uno sforzo maggiore da parte di Trenitalia, Logistica, Rfi, una condivisione di competenze per governare queste situazioni di emergenza». Così i pendolari chiedono la creazione di un vero e proprio piano d’emergenza per risolvere problemi e ridurre i disagi. «Se l’altra sera ci fosse stato un piano d’emergenza - spiega Zorzan - si sarebbe potuto far proseguire tutti i convogli passeggeri in ritardo fino alla stazione di Rossiglione, dove, grazie alla presenza di più binari, si sarebbe potuto organizzare un unico convoglio per proseguire il viaggio. In pratica c’era il treno 6166 fermo in stazione a Rossiglione ed il 6168 fermo a Campoligure. La logica prevedeva di far arrivare anche il 6168 a Rossiglione in modo che le persone si sarebbero potute trasferire sul 6166 arrivando a destinazione 20 minuti prima. Rfi ha la competenza per intervenire in questo modo». Altro episodio ieri: il treno il partenza da Acqui alle 7,03 diretto a Genova si è fermato a Molare per un problema al locomotore. Ritardo accumulato: 30 minuti.

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