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Data di pubblicazione:15/11/2007
Fonte:La Stampa edizione di Asti
Titolo dell’articolo:Cantarana: “Volete i binari? Procuratevi i vagoni merci”
Testo dell’articolo:Devono passare più vagoni merci dallo scambio ferroviario di Villafranca, anche se la Rete ferroviaria italiana (Rfi) non ha la possibilità di fornirne altri. Questa la contraddittoria condizione perché il contratto tra la ditta di legnami «Fratelli Barosso» di Cantarana e le Ferrovie possa rimanere in piedi. E’ il nodo principale emerso martedì a Torino, nella sede di Trenitalia, dove si è discusso della «querelle» che oppone l’azienda cantaranese ed Rfi, che a settembre ha annunciato la conclusione del contratto che prevede fino al 2014 l’utilizzo dello scambio ferroviario a fini commerciali. Ma proprio per la possibilità di utilizzare il più ecologico trasporto su rotaia la ditta «Barosso» (titolari i fratelli Francesco e Roberto, 6 i dipendenti) nel 2000 si era trasferita da Viale accanto alla piccola stazione di Villafranca, pagando da sè la prosecuzione dei binari e investendo un miliardo e 800 milioni delle vecchie lire. Ora, a fianco della ditta locale si sono schierati Comune di Cantarana, Villafranca e Provincia di Asti, rappresentate martedì a Torino dal vice presidente della Provincia di Asti Giorgio Musso, dal sindaco di Cantarana Vincenzo Gerbi e dal vice di Villafranca, Guido Cavalla. Obiettivo dell’incontro: cercare di capire se è intenzione di Trenitalia fare marcia indietro sulla questione, oppure se la ditta cantaranese dovrà avvalersi, d’ora in poi, del trasporto su gomma, col risultato di almeno 800 camion in più sulle strade astigiane. «Il lato positivo dell’incontro - spiega ora il sindaco Gerbi - è che il contratto non è stato annullato, ma è in osservazione». Il lato negativo, invece, è che le Ferrovie chiedono che il raccordo venga sfruttato di più. «La Barosso ha già accettato - prosegue Gerbi - dicendo che potrebbe fare anche il doppio dei vagoni, ma Trenitalia, che li dovrebbe fornire, non li ha». Questo, insomma, il punto da risolvere. «Per le Ferrovie è una questione commerciale, non politica, mentre a noi amministratori interessa il benessere e lo sviluppo del territorio», aggiunge Gerbi, mentre la «Barosso» ha già sottoscritto un documento in cui si dice disponibile ad aumentare da 20 a 40 i vagoni di legname in transito. Il problema è quello dei mezzi che l’azienda dovrebbe comunque affittarli da altre ditte. Per risolvere questo problema ci saranno altri incontri, a cui continuerà a partecipare anche la Provincia. Con un progetto da verificare, anticipa Musso: «Cercheremo di capire come incentivare l’uso di quel raccordo, magari convogliando a Villafranca il traffico merci di altre aziende astigiane interessate al trasporto su rotaia». Musso è ottimista: «Il pericolo della chiusura del contratto sembra essere scongiurato». Ma neanche dimentica il suo ruolo di assessore all’Ambiente: «A differenza di Trenitalia, noi dobbiamo lavorare sui servizi, e nei famosi Piani territoriali integrati che stiamo preparando, il trasporto su rotaia è uno dei punti forti dei progetti sulla sostenibilità ambientale».

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