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Data di pubblicazione:21/11/2007
Fonte:La Stampa edizione di Savona
Titolo dell’articolo:La Liguria contro Trenitalia “Pronti a restituire la delega”
Testo dell’articolo:GENOVA - «Il servizio è inadeguato, il materiale rotante praticamente da rottamare, vecchio dai 30 ai 45 anni, in Finanziaria non ci sono le risorse per i mille nuovi trani annnunciati dal governo nel febbraio scorso: la Regione non può gestire l’ingestibile e quindi, alla vigilia della paralisi, La Liguria è pronta a restituire al governo la delega per il trasporto ferroviario»: con parole dure l’assessore ai Trasporti, Luigi Merlo, ha fatto ieri il quadro a forti tinte della situazione pretendendo, a nome dell’utenza, soprattutto pendolari, «segnali che scongiurino una paralisi del sistema». Altrimenti delle ferrovie liguri dovrà occuparsi il governo, perchè la Regione «non vuole diventare l’aguzzina dei pendolari per conto terzi». «Manca - ha detto ancora Merlo - da parte di Parlamento e governo l’adeguata percezione del problema e l’assunzione di una precisa responsabilità». «Alla Liguria per il trasporto ferroviario servirebbero almeno 700 milioni di euro che si andrebbero ad aggiungere a quanto la Liguria già stanzia attraverso il suo bilancio, pari a 6,7 milioni di euro. La nostra è una preoccupazione condivisa anche dalle altre regioni che si riuniranno il prossimo 4 dicembre, insieme all’amministratore delegato delle Ferrovie, per ricevere dall’esecutivo le prime risposte a sostegno del trasporto ferroviario». L’ad Moretti ha infatti minacciato tagli alle corse, dopo i tagli dei finanziamenti per i contratti di servizio locali. «Non è mai accaduto in passato - ha detto Merlo - che vi fosse un taglio così pesante, pari al 20%, delle corse dei treni e nemmeno che a distanza di pochi giorni dall’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario ancora non si conoscesse il numero dei treni che percorreranno determinate tratte». E l’assessore chiede «l’introduzione da parte del governo, se non subito almeno a gennaio, di meccanismi che consentano di intervenire anche sul materiale rotabile. Se non viene attuata la terapia d’urto indicata nel piano industriale delle Ferrovie il sistema si blocca. E ricordo che per avere il materiale servono almeno tre anni dal momento dell’ordine». Il direttore regionale della Liguria di Trenitalia, Salvatore Roggero, ha precisato i numeri del piano industriale: «Dobbiamo rinnovare il 60% del materiale e servono 6,5 miliardi per nuovi locomotori e carrozze e dallo Stato in questo momento ne sono stati resi disponibili 1,5». È stato anche presentato e il progetto per il controllo dei lavori di pulizia sui treni, affidando al RINA, organismo internazionalmente riconosciuto nel mondo delle certificazioni navali e industriali, l’incarico di fare ispezioni sui vagoni di Trenitalia. L’obiettivo di affidare ad un soggetto terzo e indipendente rispetto alla Regione e a Trenitalia la verifica del rispetto dei requisiti minimi previsti dal contratto di servizio era stato concordato tra tutti i soggetti coinvolti.

Nuova presa di posizione del consigliere regionale dell’Udeur, Roberta Gasco, contro le decisioni della giunta Burlando in materia di sanità. Dice la Gasco: «È peggio di quanto potessi anche solo immaginare! Alcune zone del Ponente - Valbormida e Pietra Ligure in primis - da questa operazione subiranno una cura dimagrante drammatica. Di più, vorrei dire: una cura anoressizzante, traumatica, da cui non è detto che usciranno bene e certamente non rimarranno indenni. Ora, certamente dalla nostra maggioranza di governo ci aspettavamo un riordino, auspicavamo un miglioramento, ma mai e poi mai avremmo immaginato che si potesse arrivare al punto di causare una lacerazione del tessuto sanitario, di cui, peraltro non condividiamo né il metodo, né tanto meno il merito. E sempre senza interpellare i sindaci, quando poi, comunque, la giunta sapeva già che cosa voleva e che cosa avrebbe formalizzato nella delibera in questione».

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