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Data di pubblicazione:30/11/2007
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:I dirigenti Fs: costi alti serve la partecipazione degli enti locali La Provincia: ragioniamo
Testo dell’articolo:ACQUI TERME - «Una moratoria sulla chiusura della stazione e la soppressione dei treni in orario serale». E’ quanto è emerso dall’incontro tecnico amministrativo che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Robellini per iniziativa dell’assessore ai Trasporti, Anna Maria Leprato. Oltre al sindaco Danilo Rapetti vi hanno partecipato numerosi rappresentati degli enti locali, il presidente delle Terme Andrea Mignone, l’assessore provinciale Riccardo Prete, il dirigente regionale Davide Grasso, il consigliere regionale Ugo Cavallera e il responsabile commerciale di Trenitalia per i Piemonte Aldo Pavanello, oltre al presidente dell’Associazione pendolari Alfio Zorzan. «Siamo dispiaciuti per l’assenza dei rappresentati di Rete ferroviaria italiana - ha detto Leprato -. Fino a qualche mese fa avevano la speranza che i servizi di trasporto su rotaia fossero incrementati ma oggi ci troviamo davanti a tagli inaspettati e a mio parere immotivati, con il conseguente rischio di chiusura serale anticipata della stazione». Ha fatto eco Zorzan: «La riduzione dei treni è fondamentalmente un buon sistema per giungere in breve anche alla chiusura della stazioni. Se verranno attuati i tagli dei convogli in orario serale sulle linee Acqui – Ovada – Genova e Acqui – Nizza – Asti la stazione chiuderà certamente prima». A confermare i tagli è stato Pavanello: «Ma sono marginali rispetto a quelli che l’azienda ritiene necessari: molti treni oggi viaggiano con a bordo dalle 4 alle 8 persone. E’ difficile giustificare la percorrenza di tali convogli. Una soluzione potrebbe essere quella della compartecipazione alle spese di esercizio da parte degli enti locali». Una prima disponibilità è giunta dall’assessore Prete: «Se ci renderanno edotti sugli effettivi costi del servizio possiamo iniziare a ragionare». A proporre una moratoria in questa delicata fase è stato Cavallera: «Visto che ci troviamo nelle more del rinnovo del contratto di servizio tra Trenitalia e Regione Piemonte, chiederei una moratoria sia per quanto riguarda la soppressione dei treni sia per la chiusura anticipata della stazione di Acqui. Il vero pericolo è che s’inneschi una voglia di tagli che potrebbe diventare irreversibile». La proposta di moratoria ha trovato d’accordo tutti gli amministratori pubblici. Durante l’incontro, sono stati resi noti i dati del questionario elaborato dall’assessorato ai Trasporti del Comune di Acqui e sottoposto dall’Associazione pendolari dell’Acquese ai propri iscritti. Un dato su tutti è emblematico: l’ 88,8% degli intervistati ritiene che il prezzo del biglietto e dell’abbonamento non sia congruo rispetto al servizio offerto.

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