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Data di pubblicazione:05/12/2007
Fonte:La Stampa edizione di Savona
Titolo dell’articolo:Non ci saranno “tagli” ai treni
Testo dell’articolo:GENOVA - I tagli ai treni, Intercity e regionali, ventilati con l’introduzione del nuovo orario che scatterà domenica prossima, non ci saranno. Almeno fino al 31 marzo prossimo, non è prevista, in Liguria, alcuna riduzione. Da aprile, poi, dovrebbero essere stati reperiti i finanziamenti necessari a far sì che la conferma di tutti i convogli «a rischio» diventi permanente. Va in questa direzione l’accordo raggiunto ieri a Roma tra tutte le Regioni italiane e il vertice delle Ferrovie, rappresentate dall’amministratore delegato Mauro Moretti. «Abbiamo concordato un piano d’azione che parte dal fatto di sostenere, tutti insieme, il piano industriale delle Ferrovie», racconta Luigi Merlo, assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture della Regione Liguria, presente all’incontro. «Il Gruppo Ferrovie dello Stato, da parte sua - continua Merlo - ha accolto la richiesta di non procedere ad alcun taglio, mantenendo l’orario attuale per tutto il primo trimestre del prossimo anno». In questo lasso di tempo le Regioni da una parte e le Ferrovie dall’altra, lavoreranno per garantire risorse, «anche al di fuori della Finanziaria», precisa ancora l’assessore che aggiunge: «L’importante, per ora, è essere riusciti ad ottenere che non ci saranno riduzioni né sugli Intercity, né sul trasporto locale» che, d’altra parte, in Liguria è già piuttosto carente. Regioni e Ferrovie mostrano di non credere molto al fatto che dalla Finanziaria possano arrivare grosse cifre, anche se proprio ieri è stato presentato, dalla maggioranza, un emendamento per assicurare 104 milioni di euro da destinare ai servizi, viaggiatori e merci, sulla media e lunga percorrenza in grado pertanto di garantire gli Intercity che dovevano essere soppressi. Un dietrofront importante (semreche venga accolto) ma non risolutivo, visto che solo per il trasporto regionale sarebbero serviti oltre 350 milioni. Sospesi i tagli, ora le Ferrovie dovranno rimettere mano non solo agli orari, ma anche (e soprattutto) ai turni di lavoro, anche se restano alti i timori che i regionali salvati dall’accordo romano di ieri possano in qualche occasione venir soppressi, soprattutto nelle prime settimane e questo proprio perché la Divisione territoriale ligure di Trenitalia aveva già predisposto i turni lavorativi. «Comunque i convogli da tagliare erano un numero inferiore rispetto a quelli indicati in questi giorni», precisa ancora Merlo. È chiaro che il risultato ottenuto ieri, per quanto importante, è solo una «toppa»: l’obiettivo vero è il piano industriale delle Ferrovie, con l’annunciato rafforzamento del trasporto locale che non riguarda solo il mantenimento dell’orario, ma anche il materiale rotabile che, inesorabilmente, continua ad invecchiare. Proprio questa «voce», va ricordato, è tra le cause principali dei ritardi. Nella lista delle preoccupazione, spiccano anche le intenzioni di Trenitalia di voler rinegoziare il contratto di servizio: «Attualmente si ragiona su treno a chilometro. Ed è assolutamente impensabile, come ventilato, di poter passare da 67 milioni e 95 milioni di euro l’anno. Si tratta di un altro motivo per cui il sistema rischia letteralmente di frantumarsi», aveva dichiarato Merlo nei giorni scorsi, accompagnando queste considerazioni con la minaccia di restituire al governo la delega per il trasporto ferroviario regionale, se i provvedimenti fossero rimasti quelli originariamente nella Finanziaria.

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