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Data di pubblicazione:13/12/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:La Regione chiede i danni alle Ferrovie
Testo dell’articolo:Un milione e 170 mila euro di danni. Da pagare entro 60 giorni. La Regione chiede alle Ferrovie dello Stato di pagare i danni per «mancato servizio». Secondo l’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli l’«inadempienza contrattuale» è legata al ritiro di 40 treni Minuetto, e la loro sostituzione con i bus, a causa di gravi anomalie di servizio a partire da ottobre. Tutti i Minuetto dovrebbero rientrare in servizio alla metà di gennaio. Tutto inizia tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre quando Trenitalia si vede costretta a ritirare alcuni dei fiori all’occhiello della flotta dedicata al trasporto dei pendolari. Le verifiche periodiche effettuate dall’azienda, infatti, hanno evidenziato un consumo anomalo dei bordini delle ruote. Sicurezza a rischio, dunque. E così su sei linee regionali in partenza da Asti, Alessandria, Cuneo e Novi Ligure i treni vengono sostituiti con autobus.
Il problema ha investito anche i collegamenti regionali della Val d’Aosta (4 dei nove treni in servizio sono in manutenzione e la linea da Aosta a Pré Saint Didier è stata gestita con autobus) e, in misura minore, si è registrato in tutta Italia dove sono
in servizio 207 Minuetto. Secondo la Regione la sospensione del servizio non rientra tra le extra-penalità perché non è causata da calamità o per cause indipendenti dall’azienda. Per questo motivo ha richiesto a Trenitalia un indennizzo per mancato servizio. «Il nostro contratto - spiega Borioli - prevede una penalità di 12 euro per treno/km ogni volta che non viene effettuato il servizio». I conti sono presto fatti: i Minuetto ritirati valevano 97.537 treni/km, dunque 1 milione e 170 mila euro. «Per quanto ci riguarda - prosegue Borioli - se il materiale rotabile non è affidabile è un problema dell’azienda, non certo dei viaggiatori che in questi mesi hanno dovuto viaggiare in autobus e non in treno». E conclude: «La Regione ha speso oltre 54 milioni per concorrere all’acquisto di nuovi treni per i pendolari: se questi treni non ci sono, noi siamo indiscutibilmente parte lesa».

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