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Data di pubblicazione:21/12/2007
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Il caso: “Solo quattro minuti per non perdere il treno”
Testo dell’articolo:Quattro minuti quattro. Se sei un pendolare di ritorno a Rivarolo dopo una giornata di lavoro a Torino, l’incubo del treno delle 17.43 - stazione di Porta Susa - è che quei quattro minuti bastino per acciuffare la coincidenza a Settimo Torinese. Bastano? È un terno al lotto. «Nove volte su dieci si parte da Torino in ritardo. E l’altro treno, quello che ci deve portare a Volpiano, San Benigno o Rivarolo è già andato via», racconta Gian Pietro Crepaldi, del Comitato dei pendolari. Insomma: si rimane a piedi, sulla banchina, ad aspettarne un altro. Fino a quando? Fino alle 18.37, «al freddo e in una stazione che proprio sicura non è», aggiunge. Non è sempre stato così. Succede dal 9 dicembre scorso, da quando sono iniziati i lavori al passante ferroviario di Settimo Torinese: prima si viaggiava diretti fino a Rivarolo, ora il «cambio» è obbligatorio. L’accordo è: alle 17.43 i pendolari (tanti, è una delle corse più affollate) devono salire sul convoglio di Trenitalia diretto a Chivasso, per poi scendere alle 17.56 proprio a Settimo Torinese, dove alle 18 in punto parte la «Canavesana». Stessa storia per la linea delle 18.46, in partenza sempre da Porta Susa: i passeggeri si trasferiscono nelle altre carrozze alle 18.58 per ripartire alle 19.07. Ma qui almeno si parla di nove minuti di scarto. A sentire i pendolari, insomma, la colpa è di Trenitalia e dei suoi pronti-via da lumaca. «È successo due volte, la scorsa settimana - ricorda Paola Rissone, che stava facendo ritorno a Brandizzo - . L’ho vista io quella fiumana di persone che schizzava da un binario all’altro, a Settimo torinese. Ma la Canavesana era già partita. Immaginate voi come si saranno sentiti». Di sicuro, arrabbiatissimi. Il Comitato pendolari ha già chiesto un incontro a Gtt per trovare una soluzione al più presto. Anche perché la questione dei cantieri al passante avrà tempi lunghi: si parla di un anno di lavori. «L’azienda deve venirci incontro - ripete Crepaldi - si tratta di una linea locale, ma andare avanti così non è possibile». Basta dare un’occhiata alla gente che aspetta sui binari, a Porta Susa, per scoprire che più di uno - magari strappando permessi al capoufficio - ha deciso di arrivare prima alla stazione per salire sul treno delle 17.27. Diretto per Rivarolo, senza cambi lungo il percorso. «Lo prendevo già prima che modificassero gli orari e devo dire che questa sì che è una comodità. Da qualche giorno non si fa che parlare dei disagi a Settimo torinese e della "Canavesana" che non aspetta i pendolari», commenta Cristina Gindro, 30 anni, di Castellamonte. Intanto il Comitato non si arrende: «L’abbonamento è aumentato e questi sono i servizi che ci vengono offerti? Per colpa dei ritardi, i treni successivi sono strapieni e la gente non fa che lamentarsi. La Gtt deve ascoltarci».

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