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Data di pubblicazione:22/12/2007
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Dopo le minacce della prima class action italiana, il Codacons non ha firmato: «Potevamo avere molto di più»
Testo dell’articolo:ROMA - In genere quando si rimane bloccati in treno e si prova a chiedere un rimborso, nella migliore delle ipotesi si ottiene un nuovo biglietto. Per i 450 viaggiatori del Lecce-Roma costretti sabato scorso a congelare per dodici ore nei vagoni privi di riscaldamento e con la temperatura esterna sotto lo zero, andrà diversamente. Ieri le Ferrovie e le associazioni dei consumatori hanno firmato un accordo che oltre al rimborso prevede anche un indennizzo di 800 euro per il danno esistenziale, per un totale di oltre 360 mila euro a carico delle Fs.

La novità
«Mai successo prima», spiega Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori una delle associazioni che hanno firmato l’intesa di ieri. «Per ottenere il risarcimento del danno esistenziale finora si doveva ricorrere al tribunale». Questa volta invece dopo quattro giorni di segnali e minacce da parte delle associazioni dei consumatori e di interrogazioni parlamentari da parte dei politici le Ferrovie hanno deciso di aprire i cordoni della borsa subito. Quella notte in effetti i viaggiatori vissero una vera odissea. Per dodici ore fermi in aperta campagna, al freddo e senza servizi, furono trasbordati per ben due volte su treni diversi e riuscirono ad arrivare a Roma dopo venti ore dall’inizio del viaggio. Bambini piccoli, anziani: tutti al freddo, senza bagni acessibili nè cibo o bevande calde. Tre giorni dopo, sette parlamentari attaccarono apertamente le Ferrovie in un’interrogazione parlamentare mentre le associazioni dei consumatori lasciavano capire che c’erano tutti gli estremi per la prima class-action italiana, la prima azione collettiva da parte dei consumatori con il nuovo strumento inserito nella Finanziaria. Alle Ferrovie hanno fatto i dovuti conti e deciso di pagare. Ieri mattina di fronte alla proposta delle associazioni dei consumatori sedute intorno al tavolo, quasi non c’è stata discussione. Mezz’ora dopo l’inizio, l’incontro si è chiuso con l’accordo. Federconsumatori, Adusbef ed Adoc hanno parlato di una «importante vittoria», e di «accordo storico» perché «per la prima volta i viaggiatori costretti a subire disagi ed enormi ritardi ottengono, grazie alla contrattazione delle associazioni dei consumatori, un risarcimento collettivo». «Fino a oggi - spiega l’Adiconsum - i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere dal giudice. L’accordo con Trenitalia rappresenta un importante risultato destinato ad influire sugli altri servizi».

Non tutti d’accordo
In realtà anche fra i consumatori non tutti sono così soddisfatti. Il Codacons ha partecipato alla trattativa ma ha preferito non firmare. «Dopo 4 giorni di trattative - fa sapere in una nota l’associazione - Trenitalia ha portato la proposta di risarcimento di 500 euro a 800 euro più il rimborso del biglietto». Troppo poco - spiegano perché «tra danno emergente (ritardo, freddo, privazione di cibo, paura, ecc.) e danno biologico (danno alla vita di relazione e da scombussolamento delle relazioni sociali), riteniamo che il diritto di ciascun consumatore possa essere anche superiore a mille euro». «E’ vero, potevano fare di più», commenta Andrea Schillaci, uno dei 450 viaggiatori. «Meglio questo che niente - è invece l’opinione di Marina Assumma - abbiamo ottenuto il rimborso subito, senza dover aspettare i tempi di una causa». Per ottenere l’indennizzo, più l’eventuale rimborso per coloro che non l’avessero ancora richiesto i viaggiatori del treno Lecce-Roma potranno, dal 2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, presentare domanda recandosi presso le sale Eurostar o gli sportelli informazioni o inviando una raccomandata. Sul sito www.ferroviedellostato.it è possibile anche scaricare il modulo di richiesta.

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