<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>

Data di pubblicazione:06/01/2008
Fonte:L’Eco di Bergamo
Titolo dell’articolo:Trenitalia, catalogo con aumenti choc
Testo dell’articolo:L’ultima trovata di Trenitalia è un simpatico catalogo che tutte le Regioni si sono viste recapitare nelle scorse settimane. Dentro, divisi per tipologia, ci sono tutti i servizi che la società che si occupa di far viaggiare (o almeno di provarci...) i pendolari è pronta ad offrire. Care Regioni, volete un treno con meno di 10 anni d’età? Costa tot. Se invece ne ha 20 costa meno. Un convoglio notturno ha un valore differente di uno diurno, idem per gli allestimenti di bordo e via discorrendo. Alla fine però, a parità dell’attuale servizio, i conti in Lombardia non tornano: tirando le somme il corrispettivo attuale è di 188 milioni (di cui 16,6 di risorse regionali), quello catalogo alla mano registra aumenti da un minimo di 76 a un massimo di 96 milioni. Il che ha fatto andare su tutte le furie il Pirellone.

PIRELLONE IN CAMPO
«Il catalogo di suo è anche un’ottima cosa, perché presuppone una trasparenza nei costi che finora non c’era mai stata e di fatto introduce il principio che se qualcuno ti offre lo stesso servizio a minor prezzo puoi rivolgerti a lui», commenta Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle Infrastrutture: «Il problema è che scarica tutti i costi sulla Regione, senza alcun rischio per Trenitalia, il che mi pare un modo quanto meno curioso di fare impresa». E soprattutto: «Al tirar delle somme, così come è stato usato, il catalogo è un puro e semplice strumento per aumentare i costi in modo spropositato, fin oltre il 50 per cento».

TREGUA FINO A MARZO
Un passo indietro. La Finanziaria 2007 aveva adeguato le risorse statali per Trenitalia con ulteriori 311 milioni da aggiungere ai 1.440 stanziati a livello nazionale: in quella del 2008 però non ci sono né risorse aggiuntive e nemmeno i 311 milioni dell’anno scorso. In compenso è apparso appunto il catalogo, con annessi e connessi, proposta che il Pirellone boccia con una sola parola, anzi due: «Semplicemente inaccettabile ». Punto. Se si andrà a capo o meno si capirà da qui a fine marzo, «termine concordato con le Ferrovie per individuare una soluzione condivisa e anche per capire che farà Palazzo Chigi sul finanziamento di Trenitalia».

«E NOI NON PAGHIAMO»
Nell’attesa Cattaneo un’idea chiara ce l’ha: «I soldi li trovi il governo, visto che nella legge di trasferimento alle Regioni è scritto chiaramente che i servizi essenziali se li accolla lo Stato. Da parte nostra confermiamo soldi e contratto del 2007». Ovvero i famosi 188 milioni di euro. Ma il Pirellone ne ha anche per Trenitalia: «L’anno passato ha ottenuto 311 milioni di finanziamento aggiuntivo, quest’anno siccome non ci sono non può venire a prendersela con le Regioni. Noi i soldi non li abbiamo». Di più: «Anche se li avessimo non potremmo comunque versarli a Trenitalia». E il perché è presto detto, anzi contenuto nella Finanziaria «che ci impone di non spendere più dello 0,8 per cento rispetto al 2005».

«CI PENSI IL GOVERNO»
Ergo: «L’abbiamo scritto chiaramente al governo: noi non possiamo finanziarli, visto che l’obbligo è vostro pensateci voi». Tanto più che «al tavolo di Palazzo Chigi avevamo raggiunto un accordo che alla prova dei fatti non è stato rispettato: c’è sì un finanziamento di natura strutturale, ma vale la metà di quanto concordato. Il che non ci dà le risorse necessarie a finanziare nuovi servizi, che è il vero nostro obiettivo: capisco che i costi sono aumentati, ma non ci pensiamo nemmeno a mettere in campo più soldi per avere meno servizi», chiosa Cattaneo.

IL COSTO DEI SERVIZI
Schermaglie preventive di uno scontro che si annuncia ancora più duro, quello sugli obiettivi che Trenitalia si è data da qui al 2011 per garantire un aumento del 30 per cento dei servizi. Tema toccato dall’amministratore delegato Vincenzo Soprani nel countdown dell’alta velocità Bologna-Milano di metà dicembre.
Nel 2006 la società che gestisce il traffico passeggeri ha incassato 10,2 centesimi di euro a viaggiatore/chilometro: 3,5 dal biglietto e 6,7 dai trasferimenti, statali e regionali. In Germania Db ne porta a casa 19,8 (7,3 dal biglietto e 6,7 da trasferimenti), in Francia Sncf 21,8 (11,9 dal biglietto e 9,9 da trasferimenti): vista da Trenitalia diventa essenziale salire a quota 13,4 centesimi da qui al 2011 per assicurare la prevista crescita del 34 per cento del segmento pendolari, senza preferenze su aumenti del biglietto o maggiori trasferimenti pubblici.

IL PROBLEMA GARE
E sull’ipotesi dell’ingresso di Db (particolarmente attiva sul piano europeo) nelle gare regionali, dal fronte nazionale pare non ci siano preoccupazioni: difficile che qualcuno accetti di correre a 10 centesimi a passeggero, la spiegazione dei vertici delle Ferrovie. Dato confermato da alcune gare andate deserte, Trenitalia a parte, come quella emiliana. Ma è pure vero il fatto che alcuni bandi regionali sembravano fatti su misura per il solo gestore nazionale.

<< Notizia precedente - Clicca qui per chiudere questa finestra - Notizia successiva >>




Per visualizzare una news, è sufficiente selezionarne il titolo nel riquadro qui sotto:

Visualizzatore news sviluppato dal Comitato spontaneo Pendolari Bra ed Alba - www.pendolaribra.it - www.pendolaribra.altervista.org - pendolaribra@tiscali.it