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Data di pubblicazione:11/01/2008
Fonte:La Stampa edizione di Biella
Titolo dell’articolo:Sulle vecchie ferrovie un circuito ciclabile
Testo dell’articolo:Perché non recuperare i vecchi tracciati ferroviari biellesi - in alcuni tratti ancora molto ben delineati - per riservarli alle biciclette e inserirli nel circuito nazionale delle piste ciclabili? E che dire dell’idea di riscoprire gli antichi castagneti da frutto ancora presenti sul territorio rendendoli nuovamente produttivi: pulizia del sottobosco, potatura delle piante, selezione degli innesti (nel solo Biellese si contano almeno 7 differenti qualità), raccolta del frutto, e attività di trasformazione e produzione incluse? E ancora perché non riproporre oggi la produzione dello «spenser», capo d’abbigliamento tanto in voga nell’800 che veniva prodotto a Pettinengo: il tipico gilet di lana dei contadini potrebbe essere affidato a uno stilista con il compito di rivisitarlo rendendolo attraente per il consumatore attuale. Sono alcune delle idee per rilanciare il capoluogo e sono più d’una. «Biellafutura», concorso bandito dalla Provincia e dal Lions Club Biella Valli Biellesi, ha rappresentato un’occasione per raccoglierle e con il 2008 ha fornito lo spunto per creare una sorta di «joint-venture» fra l’ente pubblico e Unicredit banca: si sta infatti costituendo un gruppo di lavoro che partendo appunto dallo spunto del concorso, è in attesa di ricevere altre nuove proposte. Una volta vagliate potranno ottenere suggerimenti e sostegno nelle diverse forme di finanziamento e consulenze per le varie fasi di realizzazione, siano esse idee di «start-up» che potenziamenti di attività già in essere. Ma torniamo ai progetti presentati, oltre una ventina , alcuni dei quali concreti e interessanti: spaziavano dal «Medioevo park» da realizzare a Candelo, all’energia eolica, da un festival musicale all’Università della viticoltura, tutte proposte mirate ovviamente a valorizzare il territorio rispondendo a requisiti di innovazione, fattibilità e miglior rapporto costi/benefici (soprattutto in relazione all’occupazione). Quello delle piste ciclabili sui vecchi percorsi ferroviari è stato il progetto che ha vinto il concorso: «La Cossato-Vallemosso, la Biella-Balma e ovviamente la Biella-Oropa sono tratti ancora molto ben visibili e conservano manufatti di considerevole importanza, ponti in pietra e imponenti muri di contenimento, che potrebbero essere valorizzati senza interventi troppo onerosi - si legge nella presentazione -. Indispensabile collegarli tra loro sia con tratti tuttora esistenti delle ferrovie di Coggiola e di Masserano, che con altri percorsi ciclabili ormai classici (Rive Rosse, Baraggia, Serra ecc…)». E fra i tanti si trovano anche idee fantasiose e un po’ provocatorie come quella dell’energia prodotta dall’uomo, irrealizzabile, ovviamente ma ben «inserita» nel contesto locale: «Biella ha visto un forte ridimensionamento del settore tessile e molti stabilimenti industriali giacciono inoperosi - si legge nel progetto Energym -. Non è però venuta meno la caparbietà dei biellesi. Se a tutto ciò aggiungiamo la crescente richiesta energetica e la necessità di trovare nuove fonti pulite e rinnovabili, ecco l’idea: utilizzare la forza meccanica prodotta dall’uomo. Basterebbe progettare tapis roulant o altri attrezzi ginnici collegati a generatori di corrente (leggi le vecchie dinamo delle biciclette) collegate un contatore di kilowatt che indica l’energia prodotta dall’utilizzatore. Va specificato che si parla di un’attività retribuita che ciascuno potrebbe svolgere liberamente e per il tempo che vuole». Ed ecco i vantaggi: l’energia prodotta è pulita; le macchine consentono di monetizzare l’attività fisica con benefici alla lotta alla disoccupazione e all’obesità (mali della società contemporanea); le macchine saranno brevettate e vendute in tutto il mondo compresi i paesi in via di sviluppo (dove il capitale umano non manca) ponendo un freno all’emigrazione. Fosse così semplice!

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