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Data di pubblicazione:11/01/2008
Fonte:L’Ancora
Titolo dell’articolo:Da Asti a Nizza in bus: un viaggio allucinante
Testo dell’articolo:Nizza Monferrato - Abbiamo ricevuto da un nostro affezionato lettore una lettera - denuncia sulle disfunzioni di un viaggio che pubblichiamo (per ragioni di spazio abbiamo ritenuto opportuno tagliare alcune parti meno significative).

Oggi, venerdì 4/01/2008 sono appena rientrato a casa al termine di un viaggio allucinante e scrivo a caldo proprio perché voglio mettere su carta questa vicenda prima che sbollisca il nervoso.
Io ho da poco sottoscritto un abbonamento annuale con Trenitalia e mi sono già pentito di quanto ho fatto.
Oggi nevicava copiosamente, quando sono uscito dal lavoro e mi sono recato in Stazione ad Asti per prendere il treno delle 15:57 diretto ad Acqui Terme: giunto in stazione apprendo dal tabellone luminoso che la corsa per Acqui è PE ovvero, decifrando il messaggio criptato, in partenza sul Piazzale Esterno alla stazione. Subito penso che, da quando le rotaie e i veicoli a motore hanno preso il posto dei carri movimentati da animali da traino, si è sempre sostenuto che in caso di neve è bene prendere il treno e lasciare i mezzi su strada in garage o in deposito. Ma Trenitalia pare pensare diversamente, perché nel piazzale innanzi alla stazione c’è un Autobus dell’ASP, che attende i viaggiatori. Al posto di guida l’autista invita tutti i viaggiatori diretti a Nizza Monferrato e Acqui Terme a salire ...
Poco prima delle 16, partiamo e tutto procede bene fino a quando il mezzo su cui viaggiamo lascia la provinciale che collega San Marzanotto Basso a Isola d’Asti e si avventura sulle colline di Mongardino alla volta della locale stazione. Al che io ho pensato (ma penso che il pensiero sia stato condiviso anche dagli altri viaggiatori): Speriamo bene! Ci va un bel coraggio a salire su a Mongardino con questa neve sulla strada. Ma subito i cattivi pensieri lasciano la mia mente perché so di essere in mano a dei professionisti del trasporto. Il Pullmann fa tappa in stazione e lì scendono una o due persone, mentre nessuno sale. Ripartiamo così alla volta di Vigliano d’Asti percorrendo la strada che attraversa la frazione Madonna, ma ecco che, passato l’ennesimo tornante in salita, le ruote slittano, il Pullmann si ferma e non c’è più modo di farlo salire. L’autista, per evitare il peggio, invita tutti noi viaggiatori a scendere sulla strada, chiama telefonicamente un collega, che venga a prestarci soccorso e mette le catene al mezzo. I primi tentativi di ripartire sono sconfortanti, in quanto una catena si strappa e non c’è verso di far salire il Pullmann. Nel frattempo, i viaggiatori a terra, alcuni con borse e valigie, danno mano ai propri telefoni cellulari e informano amici e parenti dell’accaduto.
Alla stazione di Nizza Monferrato sono, invece, all’oscuro di quanto avviene a Mongardino, dove, nel frattempo arrivano i soccorsi: due o tre autisti si alternano alla guida del Pullmann e questo, dopo tante resistenze, raggiunge la sommità della salita. Così, noi viaggiatori, che, per più di mezz’ora, siamo stati in strada, immersi nel bianco candore nevoso, veniamo invitati a risalire sul Pullmann.
Dato significativo, da evidenziare, è che in tutto il tempo in cui siamo stati bloccati a Mongardino, non si è veduto nessun veicolo percorrere quella via; pertanto una domanda sorge spontanea: se neppure i residenti viaggiavano su quella strada, era il caso di rischiare un Pullmann su quei tornanti?
Saliti sul Pullmann siamo pronti a partire, ma un pensiero balza alla mente dei nostri autisti: per raggiungere Vigliano d’Asti occorre affrontare una discesa tanto ardita quanto lo era stata la salita. Pertanto, veniamo invitati a scendere e a prendere posto sul Pullmann sopraggiunto in seguito per prestare soccorso a quello in panne. Così, per un tratto di strada, avanziamo seguendo il Pullmann posto davanti, che ci scorta; passato il tratto di strada più pericoloso, quello innanzi si scansa e lascia passare quello su cui viaggiamo. Piuttosto velocemente oltrepassiamo la Stazione di Vigliano d’Asti e raggiungiamo quella di Montegrosso d’Asti. Qui si consuma un altro momento tragicomico della vicenda: il passaggio a livello è chiuso (ciò non è una bella cosa per un Pullmann sostitutivo di un treno) e passa il treno per Acqui, partito da Asti alle 17:09. Vi risparmio i commenti dei viaggiatori e varie espressioni più o meno colorite evidenziavano come quanti erano partiti da Asti più di un’ora dopo di noi sarebbero arrivati a Nizza prima di noi. A quel punto, il coautista del Pullmann telefona a un suo referente di informare la stazione di Nizza dell’imminente arrivo dell’autobus e che, pertanto, sarebbe opportuno far attendere il treno, affinché si possa effettuare il trasbordo dei passeggeri che proseguono per Acqui Terme.
Alle 17:40 circa, giungiamo innanzi alla stazione; ci attende un ferroviere che grida: Tutti giù dal Pullmann. Per chi prosegue per Acqui c’è il treno. Io, fortunatamente, sono giunto alla mia destinazione: Nizza Monferrato.
Questa la cronaca di un viaggio con Trenitalia. Questa vicenda è significativa perché evidenzia in modo emblematico l’approssimazione con la quale viene gestito il trasporto pubblico. Mentre poggiavamo i piedi nella candida neve di Mongardino, un signore sosteneva che il Dirigente o il Funzionario di Trenitalia che ha disposto il passaggio del Pullmann, in quelle condizioni climatiche, sulle strade di Mongardino dovrebbe pagare l’errore con il licenziamento. Io, più concretamente, credo che sia sufficiente un provvedimento disciplinare che comporti la decurtazione dello stipendio di giornata: non si può mettere in pericolo l’incolumità dei viaggiatori e la sicurezza stradale pensando che su strade innevate un Pullmann possa fare la stessa tratta e rispettare gli stessi orari di un treno. Purtroppo so che la vicenda verrà archiviata ... In più, non comprendo come, tutte le volte in cui Trenitalia demanda il trasporto ferroviario su strada, in stazione a Nizza siano perennemente all’oscuro di quanto avviene sui Pullmann sostitutivi.
Possibile che, nell’era dei telefoni cellulari e d’immagini satellitari, chi gestisce il trasporto pubblico non sappia se un Pullmann, partito da Asti, si è perso nella neve o se, semplicemente, viaggia o se è fermo.
Questa è uno spunto di riflessione che rivolgo ai nostri Amministratori Pubblici che, con incentivi alla rottamazione dei mezzi privati, con ticket d’ingresso in città e con posteggi bleu a pagamento, intendono promuovere il trasporto pubblico, perché sarebbe molto utile fare il punto sul grado di efficienza di questo servizio. In ultimo, dopo tante lamentele, un grazie agli autisti dei Pullmann che, nonostante tutto, ci hanno portato sani e salvi a destinazione a Nizza Monferrato.
Ho finito, scusate lo sfogo. Per quanto è accaduto a Mongardino non voglio scuse, non voglio rimborsi o risarcimenti di sorta, pretendo solo che, la prossima volta, non avvenga la stessa identica cosa.

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