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Data di pubblicazione:16/01/2008
Fonte:TargatoCN.it
Titolo dell’articolo:Toselli (FI): “Ritardi dei treni incentivano uso dell’auto”
Testo dell’articolo:Treni in ritardo fisso e disagi per i pendolari diretti da Cuneo verso Torino, in piedi su convogli pieni all’inverosimile di lavoratori e studenti costretti a mettere in conto, per timbrare in tempo il cartellino o presentarsi puntuali a lezione, il tempo trascorso (in eccesso) in viaggio invece che in ufficio o all’università. Questioni note, oggetto di impegno dei comitati spontanei di pendolari e di forte critica da parte di esponenti politici della Granda. E’ il caso di Pietro Francesco Toselli di Forza Italia che chiama nuovamente in causa la Regione: “Io non dico – afferma - che con il centrodestra i treni fossero puntuali come si vantava a suo tempo Mussolini, ma certo la Giunta Bresso è riuscita a peggiorare oltre l’immaginabile la situazione dei trasporti ferroviari in Piemonte”

“A leggere i puntuali rilievi avanzati dai pendolari – prosegue il Consigliere azzurro - pare di capire che ad ogni cambio di orario si riesca a peggiorare, come se la discesa della qualità del trasporto ferroviari fosse davvero inarrestabile. Ma che ha fatto in quasi tre anni la Giunta Bresso? Una volta al mese l’assessore Borioli emette un comunicato, annunciando quasi con gioia il bonus per i ritardi. Senza rendersi conto che questo bonus si aggira sui due euro al mese, neanche dieci centesimi al giorno per tutti i disagi patiti. Un rimborso ridicolo, perché a Trenitalia si dovrebbero chiedere i danni”.

L’esponente azzurro sottolinea che in tali condizioni “si finisce per indurre sempre più persone a ricorrere ai mezzi privati. Così, da un lato la Giunta blocca le auto private e allarga le Ztl per tentare di combattere lo smog. Dall’altra costringe i pendolari a usare la propria auto per essere sicuri di arrivare puntuali al lavoro o a scuola e di poter tornare a casa la sera”. Con un’interrogazione alla Giunta regionale, Toselli ha chiesto di conoscere l’andamento, a partire dal 2004 a oggi, del traffico ferroviario in Piemonte, per verificare se vi sia stato un aumento o una diminuzione dei passeggeri sulle linee regionali. Giudicando insufficiente la politica di concertazione avviata dalla Regione ed “arcinote” le cause dei disagi di cui si continua a discutere Toselli invita ad intervenire “ad esempio – conclude - cominciando a mettere a bando i servizi ferroviari, così Trenitalia dovrà confrontarsi con qualche concorrente straniero e vedremo se continuerà con questo lassismo”.

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