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Data di pubblicazione:24/01/2008
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Acqui Terme: treni sostituiti col bus
Testo dell’articolo:Questa volta oggetto del contendere non sono i ritardi e nemmeno la scarsa pulizia delle carrozze dei treni. A far scattare la protesta dei pendolari dell’acquese sono i treni soppressi e sostituiti con autobus: un numero spropositato che rischia di creare un malcontento generale. Un malcontento che diventa più grande di quello già in essere quotidianamente. «Nella settimana appena conclusa - spiega Alfio Zorzan, presidente dei pendolari dell’Acquese - molte corse, soprattutto sulla linea verso Alessandria, Asti e Nizza Monferrato, sono state soppresse e sostituite con gli autobus».

Le sostituzioni con gli autobus si sono verificate anche in zone dove le condizioni delle strade, in particolare nel periodo invernale, non sono consigliabili. «Potrei citare come esempio il bus sostitutivo del 4 gennaio scorso per Asti - aggiunge il presidente - nonostante la copiosa nevicata ci si è ostinati a far percorrere il bus fra i tornanti della strada per Mongardino con la conseguenza che si è dovuto fermare anche quello per garantire l’incolumità dei passeggeri». Anche in quel caso le lamentele furono numerose, pungenti e tutte rivolte verso Trenitalia «che continuando di questo passo non farà altro che far calare ancora di più, se possibile, il gradimento dell’utente» ogni giorno alle prese con orari e tempi di percorrenza assurdi, materiale fatiscente, il tutto gravato dal continuo non rispetto degli orari.

«Ormai la nostra sta diventando una guerra di poveri che combattono per sopravvivere e recarsi sul luogo di lavoro o studio» è l’amaro commento di Alfio Zorzan al quale si uniscono le voci di centinaia e centinaia di pendolari alle prese con sempre maggiori disagi: «Siamo vittime che soffrono le contraddizioni di chi utilizza le ferrovie, tra sporcizia odori cattivi, ritardi, soppressioni e piccole crudeltà a cui ogni giorno dobbiamo far fronte».

E, sempre secondo i pendolari acquesi, non sarebbe certo di buon auspicio la scomparsa dalla Finanziaria delle risorse più volte annunciate e promesse dal Governo per migliorare il trasporto locale e l’offerta di convogli sulle piccole e medie distanze. Sono infatti scomparsi i nuovi mille treni promessi ai pendolari e necessari a migliorare le condizioni di viaggio e soprattutto per alzare la qualità dell’offerta. E adesso il timore è che possano essere a rischio anche alcune tratte ferroviarie ritenute magari secondarie dai vertici delle Ferrovie.

Fra le linee a rischio ci sono quelle in direzione di Nizza Monferrato oppure Asti. Da non dimenticare infatti c’è che con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale due dei treni sulla direttiva per Nizza (gli ultimi della sera) sono già stati definitivamente soppressi senza possibilità di appello.

«Visto però che il problema è diventato globale - aggiunge infine Zorzan - vale la pena di ricordare che l’Italia e gli italiani hanno il diritto e la necessità di un trasporto regionale efficiente» ma anche garantita una mobilità libera e sostenibile.

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