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Data di pubblicazione:29/01/2008
Fonte:GrandaIn.com
Titolo dell’articolo:Una settimana da dimenticare per i pendolari di Alba e Bra
Testo dell’articolo:Alba - Settimana da dimenticare, la scorsa, per i pendolari della zona: non c’è pace, infatti, per chi quotidianamente si ritrova a dover viaggiare in treno da Castagnole Lanze a Cavallermaggiore, passando per Alba e Bra. Dopo il capotreno arrivato in pigiama ed il capostazione che non può aprire la stazione perché ha dimenticato le chiavi –non sono barzellette, ma episodi di cronaca –, nuovi disagi hanno interessato i viaggiatori, a cominciare da lunedì scorso: il treno 10265 Alessandria-Alba, utilizzato in prevalenza da studenti, è giunto a destinazione 49 minuti oltre l’orario stabilito, a causa di un passaggio a livello rimasto aperto tra Cantalupo e Nizza Monferrato. Ritardi a catena, poi, si sono registrati anche sugli altri treni: il 4602 Alba-Alessandria, partito alle 5,53 da Alba, è arrivato ad Alessandria alle 8,39, ben 80 minuti fuori orario. Il Diretto 10259 Alba-Torino ha poi fatto registrare i suoi dieci minuti di ritardo canonici.
Martedì è stato soppresso il treno da Castagnole ad Alba delle 7.17: per ovviare al problema era stato predisposto un bus sostitutivo, peccato che la capienza non fosse sufficiente ad accogliere tutti i pendolari rimasti a piedi.
Mercoledì il diretto Alba-Torino è arrivato con 25 minuti di ritardo, essendo partito già un quarto d’ora oltre l’orario previsto delle 6.54: ciò considerato, il 4041 Alba-Bra delle 7.08 è stato soppresso, dirottando i passeggeri sul diretto. Peccato non si sia considerato il fatto che il treno non si sarebbe fermato in tutte le stazioni. Risultato? I pendolari di Mussotto e Monticello sono stati lasciati a piedi. Alle 16.38 per andare da Bra a Castagnole gli utenti del (dis)servizio ferroviario non hanno trovato il treno, soppresso. Il pullman sostitutivo è arrivato con 7 minuti di ritardo a destinazione, fuori tempo massimo per le coincidenze verso Asti e Alessandria: si è sfiorata la rissa.
Giovedì e venerdì, infine, ritardi di ordinaria amministrazione.
«Siamo esasperati – afferma Vincenzo Ramunno, del Comitato Pendolari Alba-Bra –: se organizzassimo iniziative eclatanti verremmo denunciati, ma sembra essere ormai l’ultima soluzione possibile. Chi ci tutela, infatti? Con tutti questi disservizi, perché la Procura non apre un’inchiesta per interruzione di pubblico servizio? Con chi altri dobbiamo protestare?».
Intanto c’è chi ha fatto il calcolo delle ore di vita regalate a Trenitalia: da giugno (considerando che in mezzo ci sono state le ferie) a metà gennaio, sono addirittura 20 le ore effettive di ritardi accumulati. «Nessuno ce le restituirà».

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