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Data di pubblicazione:08/02/2008
Fonte:La Stampa edizione di Torino
Titolo dell’articolo:Ivrea-Torino, un treno di promesse dimenticate
Testo dell’articolo:IVREA
Eccoli i pendolari della linea Ivrea-Chivasso-Torino. Impiegati, operai, studenti che quotidianamente utilizzano questa tratta partendo all’alba per raggiungere il posto di lavoro o l’Università e per il ritorno a casa. Gente ormai rassegnata a sopportare ritardi, treni soppressi all’improvviso, vagoni poco puliti e mal riscaldati d’inverno, promesse mai mantenute. L’ultima protesta arriva attraverso una lettera recapitata a La Stampa. Le lamentele sono le stesse di un mese, di un anno, di cinque anni fa: ritardi, vagoni sporchi, treni soppressi di punto in bianco.
Agostino Petruzzelli, presidente dell’Associazione utenti della ferrovia Ivrea - Chivasso, nata subito dopo il disastro di Caluso quando, nel ‘92, in uno scontro fra due treni morirono 6 persone e 33 rimasero ferite, non alza nemmeno più la voce: «Stato, Ferrovie, Regione e Comuni interessati continuano a parlare di progetti faraonici senza capire che il vero problema da risolvere è il raddoppio del binario». Senza doppia linea, dicono gli utenti, i disagi resteranno gli stessi: passeranno gli anni e si continuerà a parlare di treni in ritardo e convogli soppressi. «Da oltre un ventennio siamo in queste condizioni» fa notare Pettruzzelli. Eppure si continua a sognare. Nel dicembre del 2006 era stato trovato l’accordo, dopo anni di silenzio, tra Piemonte e Valle d’Aosta, per risolvere una parte dei problemi della linea ferroviaria che collega il capoluogo valdostano a Torino. La prima opera da realizzare, secondo l’accordo, è il «peduncolo» di Chivasso che permetterà un risparmio di 10 minuti a chi è diretto a Torino. Costo dell’intervento: 6 milioni di euro, denaro che arriverà dallo Stato. Di questo svincolo non si sa più nulla. E comunque, secondo i pendolari servirebbe a poco.
Mirco Franceschinis, ricercatore universitario al Politecnico, usa la linea dal ‘98 e, dal 2000, segna in modo quasi maniacale i giorni di ritardo, i tempi di percorrenza, i disguidi sui vagoni. «Quello che ci fa più rabbia sono le soppressioni senza preavviso». Gli ultimi episodi: «A gennaio, con il rientro dalle vacanze, sono tornati gli incubi per i viaggiatori. I problemi che da qualche mese non si verificavano più e che invece sono puntualmente ritornati: i ritardi, clamorosi in certi momenti. In un caso, dopo essere partiti dalla stazione di Porta Nuova, siamo arrivati a Ivrea con un’ora di ritardo». Colpa delle attese agli incroci dei treni: se un convoglio ritarda, slittano tutti gli altri. «Con la doppia linea il problema sarebbe risolto - spiega Paolo Meo, assessore ai Trasporti di Caluso e uno dei tanti pendolari che, per lavoro, ogni giorno usa il treno per raggiungere Torino -. L’unica soluzione è il raddoppio delle tratte Chivasso-Montanaro e Strambino-Ivrea che permetterebbe incroci dinamici fra i convogli con una notevole riduzione dei tempi di percorrenza». Ma sono tanti i problemi ancora da risolvere: lungo la tratta, ad esempio, non è ancora stato ricostruito il ponte sul torrente Chiusella crollato durante l’alluvione del 2000. È stato sostituto da un Bailey (che causa, naturalmente, un forte rallentamento. Doveva essere una soluzione temporanea, è ancora lì: sono passati otto anni.


4 domande a Mario Elia portavoce Ferrovie
Mario Elia, è il portavoce delle Ferrovie e replica alle proteste che, puntualmente, arrivano da parte dei pendolari che utilizzano la linea che collega Ivrea a Torino.

Ci risiamo?
«Capisco le problematiche, ma voglio sottolineare un dato fondamentale: il Piemonte è la Regione in Italia in cui i treni viaggiano generalmente più puntuali. Il 93 per cento dei convogli non supera i 5 minuti di ritardo».

Lo dica ai pendolari della linea Ivrea-Chivasso-Torino. Si lamentano di treni soppressi all’improvviso, di ritardi che in alcuni cas
i sono nell’ordine di un’ora.
«Ogni punto critico ha la sua storia. Quella linea ha problemi che progressivamente stiamo risolvendo. Ci stiamo impegnando a eliminare i disagi sulle linee storicamente in sofferenza».

Con il peduncolo di Chivasso? I pendolari sostengono che non sia quella la soluzione, ma che occorrerebbe raddoppiare la linea. Che cosa ne pensa?
«Sulla questione peduncolo non c’è molto da dire, se non che sono allo studio soluzioni che potrebbero anche essere migliori. Ci vorrà ancora un po’ di pazienza».

A proposito di pazienza: a Strambino il ponte crollato durante l'alluvione del 2000 non è ancora stato ricostruito e sul Bailey i treni viaggiano a 20 chilometri orari...
«Mi risulta che il Bailey sostitutivo non incida sui ritardi. Quindi non è lì il problema».

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