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Data di pubblicazione:24/02/2008
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:Il ritardo del treno? “Danno esistenziale”
Testo dell’articolo:GENOVA - Sono cento euro che pesano per Trenitalia. Il giudice di pace di Genova, Claudio Cattani, ha deciso che devono essere pagati a una viaggiatrice che, per il ritardo accumulato, ha ottenuto non solo il rimborso del biglietto ma anche il risarcimento per il danno esistenziale.
È una sentenza importante, destinata a fare giurisprudenza. Ma anche pericolosa per le casse dell’azienda ferroviaria perché apre le porte a un numero di richieste analoghe oggi ben difficile da calcolare.
«L’importanza di questa sentenza riguarda l’applicazione, anche in ambito di trasporto ferroviario di persone, dei principi in materia di diritti dei consumatori recentemente codificati nel nostro ordinamento, nel codice del consumo», spiegano i legali della passeggera, Alberto Ponetti e Alessio Cavagnaro. «Il giudice di pace - sottolinea Ponetti - ha superato per la prima volta le norme che finora hanno riconosciuto ingiustificati e vessatori privilegi a Trenitalia». Norme vecchie e inadeguate, risalenti a un decreto di sessant’anni fa. «L’azienda ferroviaria aveva fino a oggi trovato sentenze favorevoli da parte di giudici di ogni grado, con buona pace dei pendolari e degli utenti che, oltre a vedersi negata la restituzione del prezzo del biglietto, non potevano chiedere e ottenere alcun risarcimento del danno, nonostante l’innegabile situazione di stress e fastidio subiti», ricordano i due avvocati genovesi.

Causa individuale
La vicenda risale al 14 gennaio 2006. La signora, residente a Genova, deve recarsi a Torino. Per raggiungere il capoluogo piemontese opta per un interregionale (i vecchi diretti) che si forma a Genova Brignole, forse pensando che in questo modo partirà puntuale. La scelta si rivela sfortunata: all’arrivo a Porta Nuova il convoglio (interregionale 2164) ha accumulato novanta minuti di ritardo. Tutti per colpa del cattivo funzionamento del locomotore, «fatto peraltro abbastanza frequente sul quell’interregionale», sottolineano i legali della passeggera. Su richiesta della donna avevano provveduto a inoltrare la causa individuale. E questa è l’altra importante novità di una sentenza che viene ora analizzata con interesse da migliaia di clienti di Trenitalia, primi tra tutti i pendolari, da sempre vittime di ritardi e guasti.

Passo in avanti
«Si tratta di un grande passo in avanti, una piacevole sorpresa - commenta Sonia Zarino, leader del Comitato pendolari di Genova - finora è stato impossibile anche solo ottenere il rimborso del biglietto, adesso invece un giudice ha concesso anche il risarcimento dei danni. Speriamo che la giurisprudenza ci dia una mano per ottenere, finalmente, servizi adeguati». Soddisfatto Furio Truzzi, vice presidente nazionale di Assoutenti, associazione difesa dei consumatori, che definisce «ottima» la sentenza: «La decisione del giudice genovese ci sprona ad aprire i nostri sportelli a tutti quei pendolari che vorranno intraprendere il percorso giudiziario per ottenere il risarcimento dei danni subiti dai ritardi dei treni». Intanto Trenitalia annuncia l’appello: «Valuteremo gli estremi e le modalità del ricorso».

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