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Data di pubblicazione:01/03/2008
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Convegno su logistica e infrastrutture: “Modello Cuneo, ma con difficoltà”
Testo dell’articolo:CUNEO - Il raddoppio della linea Cuneo-Fossano? «Se non ci saranno problemi di finanziamenti, sarà completato entro il 2010». Parola del presidente delle Ferrovie dello Stato, Innocenzo Cipolletta, ieri ospite al convegno su logistica e infrastrutture, promosso dall’associazione di cultura e politica «Insieme». Un’«analisi a due voci», con Fabrizio Palenzona, presidente di Aiscat (autostrade), Adr (aeroporti di Roma), Slala (società logistica dell’arco ligure e alessandrino) e vicepresidente di Unicredito. Gremita la sala del Consiglio provinciale: autorità, mondo istituzionale e amministrativo, operatori, studenti. Il «benvenuto» di Giovanni Quaglia, presidente onorario di «Insieme», che vent’anni fa, ieri, in quella sala era stato nominato per la prima volta alla guida della Provincia: «Questa è una riflessione da prolungare anche dopo il momento elettorale, per intraprendere un confronto con chi sarà eletto». «La nostra provincia è all’88° posto nazionale per infrastrutture, ultima in Piemonte - ha detto Giandomenico Genta, segretario dell’associazione -. Ma siamo undicesimi per prodotto interno lordo, con disoccupazione al 2,7%, contro il 4 regionale e il 6,7 nazionale. Dobbiamo creare occasioni di sviluppo: il sistema di trasporti è inadeguato, c’è carenza cronica di invasi, la rete ferroviaria è in declino, la situazione dei valichi alpini è critica. Il capoluogo fuori del sistema autostradale. Ma il modello Cuneo, nonostante tutto, è ancora un esempio».
Poi Cipolletta. «Conosco le difficoltà di questa provincia - ha esordito -, tant’è che lascerò la sala alle 17,15, perché andrò a prendere l’unico aereo per Roma alle 19,20». E ha tracciato un quadro della rete ferroviaria, «strade ferrate di prima della guerra, ma con molti più mezzi, dove non si è investito per 40 anni». Oggi la sfida si chiama «alta velocità e alta capacità»: 1000 km sugli assi Torino-Milano-Bologna e Firenze-Roma-Napoli-Salerno, che «libereranno i binari per i treni a lunga percorrenza e quelli dei pendolari». «Non vogliamo essere dimenticati: vogliamo essere una provincia di cerniera, non di confine», ha sollecitato Genta. Palenzona: «È venuto il momento di fare. Quando a Cavour spiegarono che doveva fare con i suoi soldi il traforo del Gottardo, lui lo fece. Siamo in un ritardo drammatico, che pesa sul sistema Italia. Slala pensa dal ‘90 alla piattaforma logistica del Nord Ovest unito, per ribadire la centralità del sistema dei porti liguri e del loro entroterra naturale, cioè Novara, Alessandria, Malpensa e Cuneo. D’intesa con la politica vogliamo fare un’area che funzioni. Risorse che restino qui: non per vedere più treni o containers passare, ma per far fermare le merci e lavorarle, con un valore aggiunto. Slala è un acronimo, ma significa Nord Ovest». Nel capitale della Slala è entrata la Camera di commercio di Cuneo. Il presidente, Ferruccio Dardanello: «La nostra competitività verrà meno, senza infrastrutture. Ci rivolgiamo anche al mondo delle Fondazioni bancarie. Da anni sogniamo la piattaforma logistica, Slala ci dà quest’entusiasmo». «Sì alle opportunità delle reti logistiche lunghe, ma anche di quelle regionali e provinciali», ha osservato Giuseppe Tardivo, responsabile della facoltà di Economia. E ha anticipato alcuni dati del rapporto sull’economia dell’ente camerale: 72 mila imprese, una ogni 8 abitanti (2° posto in Italia), merci esportate nel 2006 per 5.500 milioni di euro. Poi gli interventi di Bruno Binasco del gruppo Gavio («Il problema non è trovare i fondi, ma che non c’è più la certezza di ritorno del capitale»), Beppe Ballauri (vicepresidente Fondazione Crc), Antonio Miglio (vicepresidente Acri e presidente Fondazione Crf), Rino Canavese (Porto di Savona), Angelo Miglietta (Fondazione Crt). A concludere, il presidente di «Insieme», Emilio Lombardi.

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