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Data di pubblicazione:04/03/2008
Fonte:Gazzetta d’Alba
Titolo dell’articolo:Alba-Bra: Metropolitana express
Testo dell’articolo:L’idea di trasferire su rotaia parte della mobilità dell area è già inserita nel nascente Piano regolatore di Alba. Bra e Pollenzo sono tasselli del Parco del Tanaro, elementi di un progetto che guarda ad ambiente e sviluppo turistico

Parma la sta pensando per il centro, con finanziamenti milionari, Sassari vuol far circolare un "tram-treno" lungo i binari della ferrovia a scartamento ridotto e in ambito urbano. Bergamo ha dato il via alla tramvia elettrica delle valli, idea da 250 milioni: tracciato 12,6 chilometri, 15 fermate e 14 navette. A Firenze invece il percorso in pieno centro ha appena scatenato un putiferio. Sono diverse varianti sul tema "metropolitana", di cui si parla pure in Langa – ma qui la si definisce "leggera" –, un miraggio qualche tempo addietro e ora qualcosa di più.

Pit. Si costruisce in parte intorno alla metro casereccia che potrebbe collegare Alba e Bra – guardando ad Asti e Alessandria – il coordinamento di progetti che passa sotto la definizione troppo tecnica di Programma territoriale integrato (Pit). Da mesi se ne va discutendo tra Comuni, Regione e addetti ai lavori, ma ora si approda al concreto, sull’onda degli euro in arrivo dall’Unione europea. Obiettivo albese e braidese, una delle 30 aree vaste del Piemonte: qualificazione del territorio in ottica turistica e ambientale. E, per questo, metropolitana, Parco del Tanaro, ma anche polo agroalimentare tra Alba (si legga Ferrero) e Pollenzo, Cittadella del vino, valorizzazione delle produzioni e del patrimonio artistico di Langa e Roero in appoggio alla candidatura Unesco, interventi antismog e a favore di cultura ed enogastromia. Con una filosofia precisa: fondi pubblici a supporto di quelli privati. Su 133 milioni, 60 dovranno arrivare dalle imprese, che saranno partner in indirizzi strategici.

Alba. Spiega l’assessore Alessandro Pelisseri: «Alba è capofila di un progetto – il Programma territoriale integrato, il Pit – che mette insieme le unioni di Comuni Sei in Langa e Colline del Barolo, le comunità montane Langa delle Valli e Alta Langa, la comunità collinare del Roero e i Comuni di Bra, Cherasco e Diano».

Ma a che serve il Pit? «Il Programma ha l’intento di promuovere lo sviluppo dei territori sotto i profili economico, ambientale, culturale e sociale. La Regione punta per la nostra area all’agroalimentare e al turismo. Intorno a questo indirizzo Alba e i suoi partners hanno identificato precisi filoni, tra cui svetta la metropolitana, tassello dello sviluppo compatibile».

Metro. Il piano che la Regione coordina per orientare i finanziamenti comunitari prevede una visione d’insieme strategica. Per albese e braidese la metro – una via di comunicazione capace di sfruttare, raddoppiandola, la ferrovia esistente – può essere lo scatto necessario a dar fiato all’ambiente, facendo calare il numero delle auto e innovando l’idea di mobilità. Il futuro, peraltro già disegnato da Leonardo Benevolo per il Piano regolatore di Alba. Bra si legge come il punto d’accesso al Parco del Tanaro, luogo di partenza dei moderni vagoni in grado di collegarsi con la Langa, passando per i paesi. L’iniziativa, da 13 milioni di euro, viaggia con l’idea del Pit: fondi pubblici e privati – a quanto pare già pronti, magari in casa Gtt, Gruppo torinese trasporti –, che coabitano per opere a forte interesse e ne veicolano altre: piste ciclabili per il Roero, valorizzazione delle Langhe, circuito dei castelli, promozione agroalimentare.

Pelisseri: «Il programma è stato presentato alla Regione la scorsa settimana. Ora stiamo lavorando al dossier da ultimare entro fine giugno, redatto dallo studio associato di Piermassimo Stanchi. La progettazione è stata decisa negli incontri con gli enti interessati, i funzionari regionali, l’assessore alle politiche territoriali Sergio Conti e il delegato di Raffaele Costa alla programmazione Vito Valsania. Entro settembre la scelta degli interventi ammessi».


Colloquio con Sergio Conti, assessore regionale alle politiche territoriali: «Si può fare»
13 milioni non paiono una cifra impossibile, se si pensa che ci sono aziende private già interessate e finanziamenti consistenti da intercettare tramite l’input della Regione

«L’idea è molto interesssante. E la cifra non è impossibile. Anche perché esistono possibilità di finanziamento nell’ambito degli accordi di programma da intessere».

La metropolitana leggera che Alba ha inserito come opera prioritaria nel Programma territoriale integrato (Pit), di cui riferiamo a parte, incassa il sostegno dell’assessore regionale alle politiche territoriali Sergio Conti, il quale, mettendo in primo piano la candidatura Unesco, legge l’idea come un tassello delle politiche da avviare, legate all’ambiente.

Ma, oltre che interessante, la metropolitana leggera è anche fattibile? Conti: «Lo è, se trasferiremo alle Regioni l’intervento su queste tratte ferroviarie».

Insomma, Conti si dimostra in sintonia a sentir parlare di percorso nel Parco del Tanaro, di taglio dell’inquinamento veicolare, di collegamento tra poli agroalimentari – Pollenzo e Alba – e fa capire che ci siamo: albesi e braidesi hanno inteso alla perfezione l’indirizzo che la Regione intende fornire alla programmazione: il Piemonte sta disegnando uno strumento strategico, costruito insieme ai Comuni, per affrontare lo sviluppo in un’ottica territoriale ampia. Ci sono 4 miliardi di euro comunitari in ballo di qui al 2013 da gestire su numerosi fronti (ovviamente non solo relativi ai Pit). Le decisioni che la Regione assumerà premieranno i progetti strategici. E la metropolitana ci sta, diciamolo, Assessore.

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