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Data di pubblicazione:12/03/2008
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Rapporto mensile degli ispettori: Torino-Bra fra le linee più lente del Piemonte
Testo dell’articolo:Sali in carrozza e inizia la roulette russa. Se il treno arriva puntuale o, al massimo, cinque minuti dopo tiri un sospiro di sollievo: è andata. Era un giorno fortunato. Perché una corsa su dieci accumula un ritardo ben superiore (tra gli 8 e i 15 minuti). E il dieci per cento dei treni supera abbondantemente il quarto d’ora, o al capolinea proprio non arriva. Scene quotidiane per chi viaggia sulla Torino-Bra, un disastro certificato anche dalle due società che a gennaio hanno esaminato le tratte piemontesi per conto della Regione. Nel rapporto degli 11 ispettori «armati» di macchina fotografica e palmare (uno a Fossano, uno a Cuneo, tre a Torino), i disagi subiti ogni giorno dai pendolari (monitorata la fascia 6,30-21,30), sulla Alessandria-Asti-Cavallermaggiore, Ceva-Ormea, Cuneo-Mondovì, Savigliano-Saluzzo-Cuneo, Torino-Bra, Torino-Cuneo-Ventimiglia e Torino-Savona (chi prosegue fino alla frontiera, nella metà dei casi, fa i conti con ritardi superiori ai 15 minuti). Sotto la lente: l’offerta, il comfort, la pulizia, lo stato dei servizi igienici e le informazioni ai viaggiatori. Il 20 per cento dei convogli da Torino a Bra è in ritardo, e il quadro non migliora se si considera che anche l’indice di puntualità della Asti-Cavallermaggiore è inferiore al 90%. Rilevati a bordo pannelli informativi non funzionanti, mancanza di scivoli in stazione per i portatori di handicap sui 500 treni in stazione esaminati e 250 in viaggio. Trenta gli scali «nel mirino». I risultati non sono entusiasmanti. Ritardo entro i 5 minuti per l’83,8% dei convogli controllati, quasi il 10% fra gli 8 e i 15 minuti. In carrozza, la diffusione di informazioni si scontra con l’assenza, in 6 casi su 10, di un pannello a messaggio variabile: se c’è, non funziona nel 65,5% dei casi. Il sistema di diffusione sonora è presente nella quasi totalità (96,3%) ma è risultato guasto nella metà delle rilevazioni eseguite. Adeguata quasi sempre l’illuminazione e la temperatura a bordo, anche sulle tratte provinciali. Ma ci sono eccezioni: da Cuneo a Genova, ad esempio, passando per Alessandria una partenza su tre ha l’impianto di riscaldamento fuori uso. Spesso le carrozze sono sporche (73% dei casi sulla Asti-Cavallermaggiore; 77% Torino-Bra); oppure imbrattate da graffiti (10% su Torino-Savona-Ventimiglia). La pulizia è il punto debole anche a bordo: sull’85% delle corse da Asti a Cavallermaggiore, 15% Torino-Cuneo-Ventimiglia, 22% Torino-Savona, 58% Torino-Bra (nel 10% dei convogli sono presenti anche rifiuti). L’indagine ha poi individuato dodici indicatori sulla qualità del servizio, ognuno dei quali varia da una situazione pessima (zero) a ottima (100). I confronti con le precedenti tre rilevazioni mensili, la prima dell’ottobre 2007, mostrano in sei casi un peggioramento della situazione. Per i treni controllati in stazione: le carrozze esterne visibilmente sporche sono passate da un valore di 60 a 45,5; i locali interni non puliti, con un valore da 92,2 a 87; per i servizi igienici funzionanti, fruibili e puliti, il valore di 61,2 è ulteriormente sceso a 59,7 e il 34,8% delle rilevazioni hanno evidenziato un mancato funzionamento; così per i sedili visibilmente sporchi da 65,7 a 60,7 e quelli danneggiati da 80,3 a 76,7. Ridotta invece la presenza di graffiti sulle carrozze: situazione migliorata da 90,8 a 93,5. Inoltre, l’esterno dei mezzi è risultato nel 54,5% dei casi visibilmente sporco. Capitolo treni in viaggio: temperatura adeguata, valore di qualità in calo da 97 a 95,6; l’informazione alla clientela da 58,4 a 50,3. Nelle stazioni nel 96,4% delle osservazioni non c’è mappa della rete del servizio Fs regionale e nel 67,9% manca la tabella con le tariffe ferroviarie in vigore. Nel 64,3% dei casi mancano i monitor tradizionali, per il 46,4% i monitor a schermo e per il 57,1%, i teleindicatori. Il 74,1% delle rilevazioni non hanno accertato percorsi guidati per ipovedenti; il 70,4% rampe o scivoli per accedere ai binari; e l’85,2% ascensori o scale mobili che poi quando ci sono, uno su 4 non funzionano. Anche sulle caratteristiche del timbro delle
obliteratrici c’è da ridire: il 44% mostra un orario obliterato non corretto.

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