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Data di pubblicazione:20/03/2008
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:Margarita, pietra contro il treno: 3 nei guai. Nessun ferito
Testo dell’articolo:MARGARITA - Dalla Stazione giunge il segnale della partenza del treno. Pochi minuti ed è sotto il cavalcavia. Una tentazione troppo forte. Un’emozione da provare, per «sentirsi dei duri». E la mano lancia la pietra, oltre il muretto. Fa centro, colpisce il vagone. Ma i giovani vandali non hanno neppure il tempo di vantarsi dell’«impresa», fra di loro o con gli amici, perché vengono identificati dai poliziotti. Pesante l’accusa: attentato alla sicurezza dei trasporti e danneggiamento. Non è la trama di un film americano o di un libro, ma la «bravata» di tre adolescenti, che l’altro pomeriggio hanno voluto «giocare a fare i bulli», rischiando di provocare un incidente ferroviario e ferire qualcuno. I passeggeri e il personale sono rimasti illesi soltanto perché, per fortuna, il vetro ha resistito all’urto e non si è rotto.

I fatti
È pomeriggio, sono le 15,40. Il «Minuetto» 41-11 che fa servizio sulla linea Cuneo-Mondovì si è appena fermato alla Stazione di Margarita. Qualcuno scende, ci sono i pendolari, alcuni studenti. Il tradizionale «fischio» e il convoglio riparte. A circa duecento metri dalla Stazione c’è uno degli stretti cavalcavia che passano sopra la via ferrata. Il muretto che lo delimita non è molto alto: sotto - a neanche dieci metri - corrono i binari. Appoggiati a quel parapetto ci sono tre ragazzini. Adolescenti «normali», come tanti altri coetanei, che trascorrono le giornate tra un calcio al pallone e una sfida alla playstation. Forse hanno appena finito di fare i compiti, oppure non hanno ancora voglia di mettersi sui libri. Non piove, c’è voglia di divertirsi, di fare qualcosa di «speciale». Guardano ancora i binari. Dalla Stazione arriva il fischio del treno, che deve passare proprio sotto quel cavalcavia. Il «Minuetto» acquista velocità, ma non viaggia ancora «a regime». Chi si trova nell’ultima carrozza all’improvviso sente un botto contro il vetro della porta. Un rumore violento, e in pochi istanti sulla superficie si disegna la classica «ragnatela». Ma il vetro regge e non esplode in mille pezzi. Qualcuno dà l’allarme, tira il freno d’emergenza. Il convoglio si ferma dopo pochi metri. I passeggeri sono spaventati, ma non ci sono feriti. Viene avvertita la polizia ferroviaria. I poliziotti arrivano lungo i binari, controllano la situazione, sopra e sotto il cavalcavia. E iniziano le indagini. I tre ragazzini credono di averla fatta franca. Come dei veri «duri». Prima di lanciare quella pietra (un sasso del diametro di 2-3 centimetri, come ce ne sono tanti in zona) si sono guardati attorno con attenzione e non hanno visto nessuno. Invece no: c’è chi li ha notati e lo racconta. E, dopo qualche ora, per gli uomini della polizia ferroviaria i tre vandali hanno anche un nome.

Chi sono
Le verifiche permettono in poco tempo di capire da dove è stata lanciata la pietra e di risalire agli autori del gesto: secondo gli investigatori si tratta di due adolescenti di 14 anni e di un tredicenne. Abitano nella zona: non fanno parte di una «baby gang», volevano semplicemente provare il gusto di una bravata. Divertirsi «con un brivido». Sottovalutando il pericolo che andavano a creare. Dopo aver avvertito le famiglie, i due ragazzi più grandi sono stati denunciati alla Procura presso il Tribunale dei Minori. Le accuse sono pesanti: danneggiamenti, ma soprattutto attentato alla sicurezza dei trasporti. Sarà il magistrato a decidere le conseguenze. Il più piccolo, invece, non è imputabile, perché ha soltanto 13 anni: è stato però segnalato.

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