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Data di pubblicazione:06/04/2008
Fonte:La Stampa edizione di Cuneo
Titolo dell’articolo:I padroncini dei bus contro la Provincia: contestata la gara d’appalto per i trasporti pubblici
Testo dell’articolo:CUNEO - Le 23 aziende che gestiscono il trasporto con pullman nella Granda contestano la gara europea bandita dalla Provincia, che scade domani alle 12. E sono ricorsi al Tar per bloccarla. Un maxi appalto che vale 85 milioni di euro per 6 anni (2008-2103) e riguarda le città (esclusa Cuneo e conurbazione) e i collegamenti con Torino, Asti, Liguria. Motivo: «Quei soldi non bastano - dicono - e i requisiti formali che la Provincia ha indicato sono eccessivi. Le risorse sono calcolate in base a fatturato e km percorsi nel 2004-2006, ma i fondi sono rimasti in pratica quelli del 2000. Tutti sanno che il costo del carburante non è più quello di otto anni fa». Altra grana. Le regole fissate dalla Provincia di fatto impediscono a 8 delle 23 aziende di partecipare al bando: troppo piccole, non hanno i «requisiti». Sono: Trasporti monregalesi, Autolinee Fogliati e Giors di Alba, Viani di Imperia, Vivalda di Narzole, Actp di Busca, Negro di Santo Stefano Belbo, Brao di San Michele Mondovì. Per i «padroncini» sarebbe un disastro: di fatto condannati a perdere lavoro e guadagni. A sostegno della loro tesi, le aziende ricordano che 20 delle società «cuneesi» unite nel «Consorzio Granda Bus» (500 dipendenti e 400 autobus) nel 2004 hanno ottenuto la gestione del servizio di trasporti a Cuneo e centri vicini: la prima gara pubblica del Piemonte a interrompere la prassi ultradecennale degli «affidamenti» e delle «proroghe» sempre alle stesse aziende. «Perché andiamo bene per Cuneo e non per l’appalto provinciale? Le ditte sono sempre queste». E sperano che il Tar blocchi tutto. L’assessore provinciale ai Trasporti, Ambrogio Invernizzi: «Dobbiamo utilizzare al meglio le risorse. Dopo 3 anni di confronto con imprese, sindacati, Comunità montane, utenti, siamo la prima Provincia a fare una gara europea di questa entità. Il bando ha due clausole: la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e, nel caso non vincessero gli attuali gestori, gli aggiudicatari dovranno avere a disposizione quanto necessario per svolgere il servizio, a partire dagli autobus. La somma che riceverebbe chi oggi gestisce il servzio supera i 45 milioni di euro. Inoltre, un terzo del servizio può essere subappaltato e quindi le ditte tagliate fuori potrebbero comunque rientrare».

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