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Data di pubblicazione:06/04/2008
Fonte:La Stampa
Titolo dell’articolo:I pendolari: class action contro Trenitalia
Testo dell’articolo:I pendolari di tutta Italia annunciano una class action contro Trenitalia per essere risarciti se a giugno verranno tagliati del 15 per cento i trasporti regionali. E nello stesso tempo intraprenderanno anche una serie di singole cause legali forti di quanto accaduto a Genova nel febbraio scorso, quando il giudice onorario per la prima volta ha accolto la richiesta di risarcimento del danno esistenziale di un pendolare costretto a subire un’ora e mezzo di ritardo. Pronti a scendere in piazza per ottenere di essere ascoltati, i viaggiatori quotidiani si propongono ora, attraverso Federconsumatori e Legambiente, come interlocutori del governo per affrontare i problemi (tanti, da riempire un «Libro nero» in fase di stesura) e suggerire soluzioni in grado di far ripartire i treni italiani, in particolare quelli a breve e media percorrenza. Ieri alla stazione di Piazza Principe si sono ritrovati i rappresentanti di Federconsumatori di Liguria, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia, oltre al vicepresidente nazionale Sergio Veroli, esponenti di Cgil, Cisl e Legambiente, con le delegazioni dei pendolari di parecchie regioni. «Al nuovo governo, di qualunque colore sia - ha detto il vicepresidente di Federconsumatori, Sergio Veroli - chiediamo di porre la questione del trasporto pubblico locale e di quello ferroviario in particolare all’ordine del giorno della prima seduta del Consiglio dei ministri». Mancano infatti 400 milioni per garantire gli attuali livelli di servizio dei treni, considerati da Federconsumatori comunque insufficienti. Altrimenti Trenitalia taglierà appunto il 15% dei collegamenti, mentre scatterà il 30 aprile l’abolizione delle tariffe agevolate. Per ora il governo uscente ha stanziato in extremis 80 milioni sufficienti per tre mesi, scongiurando le riduzioni previste già dai primi di aprile. Ma dopo? «I tagli vedrebbero danneggiati tutti gli abbonati, che hanno pagato per un anno un determinato servizio, venendone invece privati di colpo - ha spiegato Veroli -. Di qui la motivazione per un’azione collettiva finalizzata alla richiesta di risarcimento». Insomma, come sottolineano alcuni accalorati pendolari, «prima tolgono gli interregionali e ti fanno usare gli Intercity dicendoti che se vuoi viaggiare meglio devi pagare di più, poi ti tagliano i treni». Quanto alle cause che verranno intentate dai singoli viaggiatori, fa testo la sentenza del giudice onorario genovese relativa a un pendolare che sulla tratta Genova-Torino era stato costretto ad attendere un’ora e mezzo per un guasto al motore. Episodi che si verificano con frequenza quotidiana e che prima non si erano risolti in alcun indennizzo, determinando al massimo il pagamento di una penale a carico delle Ferrovie a favore delle Regioni di transito dei treni in ritardo. Class action e procedimenti individuali possono ora far riferimento a quei diritti dei consumatori recentemente codificati nel cosiddetto «Codice del consumo». «I pendolari in treno sono due milioni, il 14,8% di quanti ogni giorno si spostano per andare a lavorare - hanno sottolineato i rappresentanti di Federconsumatori -. Secondo una ricerca del Censis sarebbero 7 milioni quelli che vorrebbero usare il treno ma non possono per offerta insufficiente». L’organizzazione di una manifestazione nazionale a Roma o Milano va di pari passo con la preparazione della piattaforma da sottoporre al nuovo governo. Comitati e Ferderconsumatori stanno elaborando le proposte, tra cui la destinazione annuale di risorse per incentivare il trasporto su rotaie. E lo stesso a livello locale per parte della quota delle accise che le Regioni finalizzano al trasporto su gomma. «Chiederemo che vengano utilizzati per interventi a favore del trasporto ferroviario i fondi destinati alla rottamazione, o parte di essi, dato che la situazione economica delle famiglie italiane spinge sempre più verso il trasporto pubblico» ha annunciato Sonia Zarino, rappresentante dei pendolari del Tigullio.

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