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Data di pubblicazione:06/05/2008
Fonte:Il Secolo XIX
Titolo dell’articolo:Burlando attacca le Ferrovie. E i pendolari chiedono i danni
Testo dell’articolo:La strada è stata aperta qualche settimana fa da un passeggero che si è visto riconoscere il danno biologico per il ritardo del treno. Di una volta, di un singolo viaggio. Palla presa al balzo dal Coordinamento dei pendolari liguri che ora minacciano un’azione di classe, la richiesta di un risarcimento collettivo per quelle 100 ore all’anno - così hanno calcolato insieme a Federconsumatori Liguria - che perdono aspettando treni sporchi e sgangherati. «Siamo al precariato del pendolarismo, non solo i treni sono costantemente in ritardo, ma non sappiamo neppure se a giugno potremo ancora disporre del tragitto che abbiamo pagato con l’abbonamento».
Arrabbiati, sempre di più dopo che il Governo ha prestato 300 milioni di euro ad Alitalia ma non riesce a trovarne altrettanti per il piano industriale delle Fs, i pendolari liguri ieri hanno recapitato una sorta di ultimatum all’amministratore delegato dell’azienda ferroviaria Mauro Moretti. Il tramite è stata la Regione. Accompagnato dal suo staff, Moretti ha incontrato il presidente della Regione Claudio Burlando e gli assessori Enrico Vesco ai trasporti e Carlo Ruggeri alle infrastrutture che gli hanno consegnato il documento firmato dal Coordinaamento dei pendolari liguri e da Federconsumatori Liguria. Venti paragrafi di richieste, segnalazioni e suggerimenti per migliorare il servizio pubblico ferroviario. Quattro i punti fondamentali: la garanzia del mantenimento del servizio, legato al reperimento dei fondi da parte del Governo e alla minaccia di Fs di tagliare tra il 15 e il 20% dei convogli; il rinnovo del parco rotabile; la questione della chiusura delle biglietterie che espone i viaggiatori a multe salate quando salgono sul treno senza aver potuto fare il biglietto; e la richiesta dell’orario cadenzato, quello adottato per esempio in Svizzera (che quanto a puntualità è maestra). «Avere la certezza che ad ogni ora si ha a disposizione un treno per andare e tornare da Genova sarebbe una grande conquista - spiega la portavoce dei pendolari, Sonia Zarino - ma con i convogli che abbiamo in Liguria, troppo vecchi e spesso rotti, non c’è alcuna possibilità. È un cane che si morde la coda». E Carmela Minniti di Federconsumatori incalza: «Siamo al punto che le biglietterie vengono chiuse senza fornire servizi alternativi e sui treni vengono multati i viaggiatori che, se non pagano subito, si vedono aumentare la sanzione del 50%».
Anche il presidente della Regione Claudio Burlando ha arroventato il ferro. «Di come le Ferrovie servono i passeggeri non siamo per niente contenti. Mi rendo conto delle difficoltà che esistono in termini di bilancio, ma le Fs facciano un po’ d’ordine in casa loro: è chiaro che, come tutti quelli che amministrano, devono mettere insieme risanamento e efficienza del servizio. Vale per me nella sanità, per loro nel trasporto». La risposta di Moretti è per le rime: «Noi siamo un’azienda che fa servizi ed emette fatture. Se le fatture non sono pagate siamo costretti a chiudere i servizi. Chi fa la programmazione ne tenga conto. La programmazione la fa la Regione e noi stiamo fornendo servizi che non sono pagati al cento per cento. Non so fino a quando potremo andare avanti». Entro poche settimane Moretti si confronterà con i pendolari liguri.

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