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Data di pubblicazione:27/05/2008
Fonte:Comune di Bra
Titolo dell’articolo:Consiglio comunale: l’anticipazione del nuovo piano regolatore
Testo dell’articolo:Una nuova idea di città che anticipa, in alcune aree di Bra, i contenuti del nuovo piano regolatore. È stato approvato ieri sera, lunedì 26 maggio 2008 nel corso del Consiglio comunale, il progetto di venticinquesima variante strutturale al piano regolatore vigente, la cosiddetta “anticipazione di piano”, che prevede nuove modalità di intervento in sei aree della città, con un impatto notevole in termini di qualificazione e ricadute economico-sociali per l’intera Bra.

L’anticipazione di piano va a costituire un pezzo importante del nuovo piano regolatore cittadino, al quale sta lavorando un’equipe di professionisti incaricati dall’Amministrazione comunale (lo Studio Mellano di Torino, il professor Carlo Alberto Barbieri, l’architetto paesaggista Ennio Matassi e l’architetto Giuseppe Carità) che presto presenterà il progetto preliminare del nuovo strumento urbanistico generale. “Si tratta di un passo importantissimo in direzione del nuovo piano regolatore. In tempi rapidi è stato possibile dare risposte puntuali ad esigenze di crescita e sviluppo della nostra comunità” - ha detto nel presentare il provvedimento il vice sindaco di Bra, Gianni Comoglio, nella sua veste di assessore all’Urbanistica.
Aggiungendo: “Utilizzando e testando quanto previsto dalla legge regionale 1, e Bra è stata uno dei primi Comuni a farlo, abbiamo potuto sperimentare un nuovo modo di approcciare varianti strutturali del piano regolatore. Esperienza che ci sarà sicuramente utile quando andremo ad approvare l’intero nuovo piano, di cui questa variante strutturale costituisce però un’anticipazione importantissima sia per la strategicità degli interventi che vi sono contenuti sia per il metodo che si è seguito per definirli. Inoltre, questa anticipazione va ad introdurre criteri in linea con l’urbanistica contemporanea. L’obiettivo è quello di prestare particolare attenzione e tutela alla qualità dell’ambiente e del paesaggio, creando una commistione tra le diverse modalità di utilizzo del territorio che rendano la città viva in ogni suo punto”.

Le aree interessate
L’anticipazione di piano, redatta dalla medesima equipe di professionisti che cura il nuovo piano regolatore generale, tocca sei aree cittadine: il complesso di Villa Moffa in frazione Bandito, l’area per insediamenti produttivi nella parte ovest della città, la zona di piazza Arpino, gli edifici occupati dalle principali strutture sanitarie pubbliche come l’ospedale Santo Spirito e il poliambulatorio di via Goito, una porzione di via Piumati e l’area di pertinenza del demanio ferroviario in via Trento e Trieste.

Villa Moffa: un nuovo complesso ricettivo
Nel dettaglio, il complesso di Villa Moffa a Bandito costituisce l’attuale “Centro Mariapoli” braidese, luogo di incontro e formazione del Movimento dei Focolarini. Grazie alla nuova ridefinizione dell’anticipazione di piano sarà possibile il potenziamento dei luoghi per le attività collettive, quali attività socio-culturali e ricreative, delle attività di ristorazione, pubblici esercizi, attività di servizio alla collettività, comprese le attività artigianali compatibili con le strutture esistenti. Inoltre, sarà consentito il potenziamento delle attività ricettive con la realizzazione di nuovi volumi e interventi di adeguamento su quelli esistenti.
“Abbiamo dato in questo modo una risposta alle esigenze che gli esponenti del Movimento dei Focolari ci avevano segnalato, consentendogli di fare di Villa Moffa un punto di riferimento nazionale del movimento e non solo – dice il vice sindaco Comoglio - “Grazie al potenziamento delle strutture di ospitalità sarà possibile dare anche un nuovo impulso ad una modalità di turismo, quello religioso, del quale sicuramente la nostra città potrebbe beneficiare vista la presenza del santuario della Madonna dei Fiori o della casa natale del Santo Cottolengo, già meta di pellegrinaggi. Si tratta sicuramente di un movimento che ci caratterizza nell’ambito del comparto turistico di Langhe e Roero, valorizzando un punto di forza con possibili ricadute in termini economici per l’intera città”.

In strada Falchetto insediamenti artigianali e commerciali
L’area un tempo denominata “la Rotonda” si trova nella parte ovest della città, lungo il collegamento che da strada Falchetto porta alla tangenziale cittadina, ed è identificata come area di terziario commerciale, ricettivo o di insediamento di attività di carattere artigianale. Per questa porzione del territorio l’equipe di progettisti ha definito un mix funzionale di attività produttive, definite di new economy, armonizzandole con contenuti ambientali, urbanistici e infrastrutturali propri di una delle porte d’ingresso alla città.
“Dare una maggiore definizione alle aree destinate agli insediamenti produttivi e di una funzionalizzazione delle infrastrutture d’accesso alla città era un’esigenza estremanente sentita a Bra” - precisa ancora il Vice Sindaco - “La soluzione proposta nell’anticipazione di piano va proprio in questa direzione, contemperando le esigenze della produzione e quelle dell’urbanistica. L’area di strada Falchetto avrà quindi questa doppia valenza. Da un lato sarà la prima porzione della città che incontreranno coloro che dalla tangenziale ovest si dirigeranno verso il centro. Dall’altro però costituirà uno spazio per consentire sviluppo o ricollocazione alle aziende cittadine, con l’intenzione di creare nuovi poli di attività destinate alla produzione a ridosso delle strade a scorrimento veloce di cui disponiamo”.

Si completa piazza Arpino
Piazza Arpino è l’ampia esedra disegnata alle spalle di via Senatore Sartori, dove già oggi sono insediati la maggior struttura ricettiva cittadina, la sede della Confartigianato e la piscina coperta. L’anticipazione di piano ne modifica la precedente vocazione terziaria, individuando in questo spazio un’area di sviluppo della residenzialità cittadina. In particolare, le previsioni urbanistiche ne delineano insediamenti destinati all’abitazione integrati da spazi per il commercio, con ampie aree destinate a servizi, tra le quali la previsione di uno spazio per l’istruzione secondaria dove accorpare in un unico edificio il polo di istruzione tecnica braidese, con il concreto interesse da parte della Provincia di Cuneo.
“Via Sartori è già diventata e diventerà ancor più un’area di residenzialità importante per la nostra città. Con il completamento degli edifici di piazza Arpino, così come il collegamento che attraverso piazza Lenti si opera in direzione di via Mucci, l’area degli impianti sportivi è destinata a diventare una delle parti più vive della città” - sottolinea Gianni Comoglio - “Già oggi le attività commerciali e sportive, così come quelle ricettive e di servizio che già si sono insediate, contribuiscono a rendere importante questo versante di espansione cittadina. Lo sarà ancor di più quando l’Amministrazione provinciale riuscirà a portare a termine il progetto di accorpamento degli istituti tecnici che ora sono presenti nel centro cittadino, permettendo di decongestionare anche il movimento degli studenti e di garantire un nuovo istituto più facilmente raggiungibile attraverso gli strumenti di trasporto collettivo”.

La nuova sanità pubblica cittadina
Con la realizzazione del nuovo ospedale di Verduno, la fruizione delle strutture sanitarie pubbliche cittadine subiranno decise modificazioni. Di questo prende atto l’anticipazione di piano che va a modificare la destinazione d’uso di una parte del complesso ospedaliero del Santo Spirito, che per una parte continuerà ad ospitare attività cliniche e ambulatoriali, e del poliambulatorio di via Goito. Questi edifici saranno destinati ad un uso di tipo residenziale, omogeneizzandoli alle previsioni urbanistiche in essere delle aree contigue, e dando attuazione a quanto previsto dall’accordo di programma siglato dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune nel momento in cui divenne concreta l’opportunità di costruire un nuovo polo di eccellenza sanitaria a metà strada tra Bra e Alba. “Con questo intervento ci portiamo già avanti con il lavoro, individuando quale sarà la destinazione urbanistica dei due edifici, poliambulatorio e ospedale, quando sarà in funzione il complesso di Verduno”. Queste le considerazioni del vice sindaco Comoglio che sull’intervento aggiunge: “Fermo restando l’edificio del Santo Spirito il caposaldo della nostra sanità pubblica cittadina, con la parte storica dell’edificio e un’ampia porzione dell’espansione destinate ad ospitare ambulatori e strutture sanitarie gestite dall’azienda sanitaria locale, daremo la possibilità all’Asl di destinarne uno spazio alla residenzialità, così come accadrà per l’immobile di via Goito, assicurando anche un concreto contributo al finanziamento della nuova struttura di Verduno”.

In via Piumati si riordina l’ingresso in città
Negli spazi dell’ex “cascina Nova” di via Piumati saranno ricavati spazi per la residenza e per attività commerciali. “Nel quadro degli interventi finalizzati a migliorare le porte urbane della città, era necessario dare una diversa sistemazione a questo edificio gravemente degradato e in disuso” - sostiene il Vice Sindaco - “Con la nuova previsione urbanistica siamo riusciti a garantire l’interesse economico alla riqualificazione, pur conservando la possibilità di sviluppo di un quartiere come l’Oltreferrovia che ha costituito nel passato il principale polo di sviluppo verso la pianura. L’anticipazione di piano permette, in un’area molto circoscritta, di mettere ordine e di armonizzare anche quest’area con quanto le sta attorno, nel quadro di un’omogeneizzazione di contenuti urbanistici per un’area molto popolosa”.

Nuovi insediamenti residenziali nell’area della stazione
Come per i servizi sanitari, anche l’area della stazione ferroviaria braidese ha modificato la sua funzione nel tempo. Con la soppressione della linea Torino-Bra-Ceva e con il potenziamento dei sistemi di trasporto integrato, visivamente rappresentato dal nuovo movicentro di piazza Carabinieri caduti a Nassiriya, l’ampio sedime ferroviario che per oltre dodicimila metri quadri è di proprietà della Rete ferroviaria italiana, la controllata di Fs per la gestione del patrimonio rotabile, diventerà un’area a destinazione prevalentemente residenziale e commerciale, proprio nel pieno centro cittadino. “Il nodo ferroviario braidese rappresenta sicuramente uno dei punti strategici all’interno del quadro del trasporto su rotaia in Piemonte. Qui convergono le linee che da Cavallermaggiore e da Alba collegano con il capoluogo regionale. È mutato però il peso dell’infrastruttura che occupa uno spazio ampio del centro cittadino” - dice Comoglio - “Nel quadro degli accordi raggiunti per la realizzazione del nuovo movicentro, era necessario prevedere una riqualificazione di un’area che si trova nel pieno centro cittadino. Per questa ragione, a seguito dell’accordo con le Ferrovie, si consentirà l’edificazione su di una superficie di poco inferiore agli ottomila metri quadri. In tal modo riqualificando un’area che ha tutte le caratteristiche per essere uno dei punti da cui partire per dare un nuovo assetto urbanistico alla città, divendendo punto baricentrico di pregio tra il centro storico e i quartieri di prima espansione, l’Oltreferrovia e Bescurone”.

L’anticipazione di piano aveva raggiunto l’approvazione del documento programmatico il 5 marzo 2007 e del suo progetto preliminare il 24 luglio dello stesso anno.

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