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Data di pubblicazione:30/05/2008
Fonte:La Stampa edizione di Alessandria
Titolo dell’articolo:Alessandria Smistamento: stop contro il piano di tagli
Testo dell’articolo:ALESSANDRIA - Mentre si parla di rilancio di Alessandria smistamento, con quest’area indicata dalle Ferrovie fra i dieci hub italiani (scali anche per il traffico internazionale), Rfi ha comunicato che Al smistamento sarà ridimensionato con tagli al personale. «Quali prospettive allora per una stazione che diventa di fatto secondaria riducendone il presenziamento?», chiedono i sindacati. Una proposta che potrebbe entrare in vigore già da lunedì (sono già pronti i nuovi turni di lavoro) ma sulla quale per il momento Fs ha soprasseduto. Anche perché oggi sindacati e lavoratori dell’area ferroviaria hanno proclamato otto ore di sciopero. Salvo che le Ferrovie non decidano un dietrofront oppure una modifica della loro proposta di riorganizzazione, il nuovo assetto dello scalo ferroviario alessandrino potrebbe già essere operativo dal fine settimana del 7 e 8 giugno. I sindacati arrivano alla proclamazione dello sciopero dopo gli infruttuosi incontri con Rfi. Nel frattempo ci sono state riunioni di sindacati e lavoratori con esponenti della Provincia e della Regione e si è registrata la lettera dell’assessore regionale ai Trasporti, Daniele Borioli, che chiede un momento di confronto magari da tenere proprio in Alessandria fra tutte le parti interessate. L’ipotesi riorganizzativa di Rfi per Alessandria Smistamento, definitiva e non per un periodo temporaneo, comporterà la chiusura totale dello scalo nelle notti fra sabato e domenica e lo svolgimento delle attività di manovra non più di notte ma nelle ore diurne. «Una soluzione alla quale siamo contrari - dicono le segreterie provinciali di Filt, Fit e Uilt - in primis per le conseguenze negative sull’occupazione, poi perchè rischia di compromettere la circolazione complessiva del nodo di Alessandria e le sue prospettive di sviluppo». Insomma una decisione che secondo i sindacati causerebbe difficoltà anche al trasporto passeggeri in particolare e al pendolarismo soprattutto comportando un aumento della densità del traffico ferroviario nelle ore diurne, con un ulteriore peggioramento della puntualità del servizio.
I sindacati calcolano in maniera approssimativa la possibile perdita occupazionale in oltre 20 posti di lavoro, nel settore Rfi manovra e movimento di Al smistanmento: «senza contare - aggiugono Filt, Fit e Uilt - i riflessi negativi in altri settori e nelle imprese ferroviarie. Esistono già proposte formalizzate di riduzione nella zona di Alessandria relativi a spostamento Dco, Posto centrale prescrizioni, attivazioni tecnologiche, che, solo nel settore Dcm Rfi, porterà ad una perdita complessiva di oltre 50 unità di personale».


Dal Forum della Regione dedicato al trasporto ferroviario ci sono le proteste di alcuni pendolari della Alessandria-Casale che lamentano quanto una mancata puntualità anche di soli 3-4 minuti all’arrivo ad Alessandria del 10439, provochi un ulteriore ritardo. Aggiungono: «Sarebbe normale (e corretto) però non conteggiare il 10439 come arrivato in stazione quando è a metà strada tra Solero e Alessandria». Ieri il 10439 è arrivato alle 7,53, con un ritardo di 8 minuti sul tempo di percorrenza. Replicano dalla Regione: «Da una verifica con Trenitalia il treno 10439 Asti-Alessandria in questo mese ha contato 3 ritardi superiori ai 5 minuti: il 22 di 15 minuti, il 26 di 6,50 minuti e mercoledì di 6,5 minuti».

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