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Data di pubblicazione:31/05/2008
Fonte:La Stampa edizione di Sanremo
Titolo dell’articolo:Ferrovie, Sanremo non ci sta
Testo dell’articolo:SANREMO - «Cattedrale nel deserto»? Il rischio è grosso. La stazione di Sanremo, quella nuova, piena di problemi e criticatissima per la sua scarsa funzionalità, rischia di esserlo sempre più. Se si concretizzerà (ma sembra proprio che avverrà) la soppressione della biglietteria. I viaggiatori dovranno arrangiarsi: biglietti via internet oppure affidarsi alle macchinette automatiche sperando che funzionino. Possibile? Sanremo, capitale della canzonetta e della floricoltura, sede di un casinò, tutto sommato ancora centro turistico internazionale, senza biglietteria? Bisognerà rassegnarsi. Fa parte di un gruppo di 24 stazioni (fra cui Porto Maurizio, Albenga e Rapallo) in cui non ci sarà più spazio per le biglietterie. Motivi economici. Pare che non ci siano più i parametri necessari per un servizio del genere: non più di 200 persone salirebbero su ogni treno che si ferma. Già un miracolo, si dirà, a Sanremo viste le difficoltà e le distanze per raggiungere i binari sotterranei. Troppo pochi per le ferrovie. Che si concentreranno sull’alta velocità, più remunerativa. La biglietteria è un problema. Poi ci sono i treni. Sempre meno. Un problema che riguarda Sanremo e tutta la Riviera. Dalle 20 alle 5 del mattino il ponente ligure non avrà collegamenti ferroviari verso Savona e Genova. L’ultimo, il Nizza-Roma che partiva da Ventimiglia alle 22,45 (e in senso contrario alle 23 da Roma) verrà cancellato con l’orario estivo. Era una delle poche tracce rimaste di treni internazionali che passavano da queste parti dopo al soppressione di quello in arrivo da Basilea nel pomeriggio. «Una situazione che si scontra con gli interessi collettivi delle provincie di Imperia e Savona», ha scritto il consigliere comunale sanremese di maggioranza Leandro Faraldi. Che ha chiesto al Consiglio Comunale di far suo un ordine del giorno per chiedere l’intervento del ministro dello sviluppo economico (l’on. Claudio Scajola), dei parlamentari liguri e del presidente della Regione per un incontro con le Ferrovie per ripristinare il treno soppresso. Ha chiesto anche l’invio di una nota di protesta alla direzione delle Ferrovie e un sostegno, nell’iniziativa, al Consiglio provinciale di Savona.


Le reazioni
Pensateci un attimo: stazione ferroviaria di Sanremo, turisti di ogni nazione, carichi di zaini e borsoni. Devono acquistare un biglietto: sportelli chiusi, l’unica possibilità sono le emettitrici automatiche. Oppure, ancora: sempre nello scalo della città del Festival, qualcuno ha bisogno di un rimborso o di un abbonamento o soltanto di una tariffa speciale. Anche qui il vuoto. Sbarrati gli stanzotti dove un tempo sedevano i bigliettai, tutto affidato alle emettitrici che, se tutto va bene, riescono a compiere il loro dovere di rilasciare i biglietti. Ogni altra richiesta deve essere inoltrata alle stazioni con biglietterie, con la più vicina a chilometri di distanza. E’ lo scenario che si prospetta, anche a Sanremo, grazie a una lista di 24 biglietterie della rete nazionale finite nel mirino delle Ferrovie e condannate alla soppressione. A Sanremo, ogni giorno passano centinaia di passeggeri, molti di più nei periodi delle vacanze e tantissimi nella settimana del Festival. Non importa: via libera alle biglietterie automatiche anche qui. Ma cosa ne pensano i viaggiatori? «Se chiudono il servizio di biglietteria fanno male - afferma Domenico De Moro, 77 anni, agente di pubblica sicurezza in pensione - Sono invalido, e non viaggio in treno, ma capisco i problemi che comporterà per i viaggiatori, soprattutto quelli anziani. Sto aspettando mia sorella da Genova, ha quattro anni più di me, e immagino come si troverebbe alle prese con queste macchinette. Bisogna avere sempre gli spiccioli in tasca, senza nessuno che ti dia un’informazione su come usarle. Ma dobbiamo veramente dire addio al vecchio bigliettaio?». Insorgono anche i tassisti: «Non è una cosa bella: la stazione è già scomoda, a causa dei tapis roulant spesso non funzionanti, del progetto di trenini elettrici per collegare atrio a binari non se ne parla più, e ora anche questa notizia negativa delle biglietterie da chiudere - dice Bruno Mancini - Che dire poi dei tre piani di parcheggio, chiusi da sempre perché subito trasformati in piscine da quattro gocce di pioggia? E delle crepe nelle piastrelle dei bagni pubblici, delle fognature che si sono dovute rifare perchè realizzate con la pendenza sbagliata?».
L’edicolante della stazione, Carmen Pisano, senza biglietteria sarebbe l’unico servizio con personale nell’atrio della stazione: «Sarà sicuramente un disagio, perché già adesso è molta la gente che si rivolge all’edicola per chiedere informazioni e per altre necessità. Con mia figlia, facciamo già tante cose che non ci competono: soccorriamo anche le persone che si sentono male, anche a causa della stanchezza per il lungo percorso a piedi con le valigie o per il caldo. Prima lavoravo nei servizi sociali, e mi sembra di non aver cambiato lavoro da quando vendo giornali alla stazione». «Tolgono sempre più servizi - protesta Elisabetta Pegoraro che, in età non proprio da studentessa, si appresta a ottenere la laurea in Educazione professionale - Sono diventata una pendolare per motivi di studio: vado spesso a Genova, e noto che il servizio peggiora sempre. Ad esempio, elimineranno l’Intercity pass Liguria, che ci concedeva facilitazioni per salire su questi treni senza prenotazioni. Ci mancava anche l’eliminazione dei botteghini». Giovanni Sicco, pensionato torinese, da trent’anni a Sanremo, ama trascorre parte delle giornate nell’ingresso della stazione, per passare il tempo tra la gente che parte e arriva: «Penso sia un’idea “barbina” quella di mandare a casa il bigliettaio. E’ strano, soprattutto in una città turistica come Sanremo, dove il movimento certo non manca». «E’ assurdo sopprimere questo importante servizio - ne è convinto Giovanni Brezzo, di Ceriana - Non capisco perché si debba continuare a tagliare i posti di lavoro, quando sono utili per la collettività. Bisogna fare qualcosa per impedire la chiusura della biglietteria, che porterebbe un grave disagio a chi viaggia tutti i giorni. Senza dimenticare che funziona anche da ufficio di informazione e in un’ottica di sviluppo del turismo la riduzione dei servizi ferroviari non è certo una politica lungimirante».

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